Primo trimestre in rosso per Fiat
Il gruppo del Lingotto aveva già annunciato che il primo trimestre dell'anno non sarebbe stato uno dei momenti da ricordare nella storia della redditività aziendale. Ieri la Fiat ha messo nero su bianco l'entità della perdita: 411 milioni di euro. Un passo indietro consistente rispetto allo stesso periodo dello scorso anno chiuso con un attivo di 427 milioni. Ma allora l'inchiodata dell'economia reale di fine 2008 non è ancora arrivata. A Torino però non disperano e confermano l'obiettivo per il 2009 di un utile della gestione ordinaria di almeno un miliardo di euro. «Il peggio è passato», ha detto Sergio Marchionne che, dopo il cda ha ripreso il volo verso gli Usa, dove conta di poter chiudere con Chrysler entro il 30 aprile, scadenza posta dal presidente Barack Obama per l'intesa. Che resta prioritaria nonostante le ipotesi rilanciate dalla stampa internazionali su un piano B già pronto con la Opel. «Oggi la priorità è la Chrysler» ha detto Marchionne pur sottolineando che il dialogo è aperto con tutti. Anche sul Lingotto poi è arrivata la scure sull'occupazione. Gli esuberi saranno 1.000-1.500 tra i 10.000 impiegati della Cnh, la società del gruppo che produce macchine per l'agricoltura e le costruzioni. A Piazza Affari il titolo è volato dopo i numeri, ma ha alla fine ha chiuso in calo dello 0,8% a 7,41 euro. Quanto al dossier Chrysler la Fiat non fornirà capitali per aiutarla a salvarsi dal fallimento. «Non è il nostro ruolo: su questo voglio essere assolutamente chiaro», ha spiegato Marchionne agli analisti finanziari, ai quali ha detto di preferire la casa americana «nella sua totalità». Quanto a un eventuale interesse a rilevare parti della società di Detroit nel caso in cui si dovesse procedere al «Chapter 11» (la procedura fallimentare Usa), l'ad ha replicato che «non è il momento di parlare delle spoglie della Chrysler». Infine i risultati. I ricavi del gruppo, pari a 11,3 miliardi di euro, sono scesi del 25,3%, con volumi in calo in tutti i business. Fiat Group Automobiles ha registrato una perdita della gestione ordinaria di 30 milioni di euro dovuta ai minori volumi, ma le quote sono salite in tutta Europa e sono state record le vendite dei modelli ecologici, aiutate dagli incentivi alla rottamazione varati dai governi.