Fiat, per Chrysler il nodo delle banche
L'accordo tra Fiat e Chrysler potrebbe essere questione di giorni. È quello su cui scommettono i mercati che ieri, interpretando alcune indiscrezioni provenienti dalla casa automobilistica americana, hanno premiato il titolo del Lingotto con un progresso in chiusura del 6,9%. Secondo il New York Times la Chrysler avrebbe quasi raggiunto l'intesa con il sindacato United Automobile Worker che spianerebbe la strada all'alleanza con il Lingotto. Ma il chief financial officer del gruppo di Detroit, Ronald Kolka, ha spiegato che sono ancora molti i dettagli da definire a cominciare dalle quote e dalle percentuali che dalla Chrysler andranno al sindacato, alla Fiat, al governo e ai creditori. Sono proprio questi ad avere in mano il destino del gruppo di Detroit. La soluzione si gioca sul filo del rasoio giacchè se non sarà raggiunto un accordo con il governo sulla ristrutturazione del debito, i creditori manderanno all'aria una possibile intesa con la Fiat e spingeranno la Chrysler alla liquidazione. Il numero del colosso automobilistico Usa, Bob Nardelli, ha annunciato che saranno il governo statunitense e la Fiat a nominare il cda di Chrysler e il futuro amministratore delegato. E sempre secondo Nardelli, nell'alleanza il gruppo italiano dovrebbe avere una quota iniziale del 20% per poi salire al 35%. In una nota ai dipendenti, Nardelli ha scritto chiaramente che «il board avrà la responsabilità di nominare un presidente e selezionerà anche un amministratore delegato con il consenso di Fiat». Il che potrebbe voler dire la fine della gestione Nardelli in Chrysler iniziata nel 2007. Fiat, ha spiegato il top manager, «crede fortemente nei reciproci benefici che l'alleanza creerebbe per entrambe le nostre compagnie, i nostri consumatori, i nostri dipendenti». A Torino non si sbilanciano. Il presidente della Fiat, Luca Cordero Montezemolo, si limita a dire che bisogna «lasciar lavorare Marchionne per vedere se si arriverà a una soluzione entro fine mese». Quanto a un possibile interesse per la tedesca Opel, ventilato dalla stampa, Montezemolo smentisce. Intanto giovedì prossimo Marchionne, incontrerà i sindacati dei metalmeccanici al termine del cda del gruppo. Sarà l'occasione per fare il punto sullo stato della trattativa con Chrysler.