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L'inflazione europea prende il posto di quella programmata

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Sonoalcuni dei punti della riforma del modello contrattuale che sarà siglata oggi in via definitiva da Confindustria e sindacati (con l'eccezione della Cgil). Sperimentazione per 4 anni. Con «l'obiettivo dello sviluppo economico e della crescita occupazionale fondata sull'aumento della produttività» - si legge nell'accordo quadro firmato il 22 gennaio scorso a Palazzo Chigi - si realizza un accordo «con carattere sperimentale e per la durata di quattro anni». Nuovo indice inflazione. Gli aumenti contrattuali saranno legati non più al tasso di inflazione programmata ma ad un indice previsionale calcolato sulla base dell'indice armonizzato europeo (Ipca), depurato dalla dinamica dei prezzi dei beni energetici importati, calcolato da un soggetto terzo (si pensa all'Isae). Durata triennale. Il contratto sarà valido per tre anni sia nella parte economica (oggi biennale) che in quella normativa (finora quadriennale). Il ccnl resta come cornice in grado di garantire lo stesso trattamento economico e normativo a tutti i lavoratori di uno stesso settore a livello nazionale. Sul contratto collettivo di categoria si innesta la contrattazione di secondo livello, anche questa di durata triennale. Più spazio a secondo livello. La riforma punta a incrementare e rendere «strutturali, certe e facilmente accessibili tutte le misure volte a incentivare, in termini di riduzione di tasse e contributi, la contrattazione di secondo livello» che collega incentivi economici al raggiungimento di obiettivi di produttività, redditività, qualità, efficienza, efficacia.

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