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Goldman Sachs spinge le borse Ue

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Se qualche giorno fa a iniettare piccole dosi di ottimismo nel sistema erano stati il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, e l'Ocse, parlando di una decelerazione della recessione, ieri è arrivato anche un primo riscontro dal terreno. La Goldman Sachs, una delle più importanti banche d'affari Usa e tra quelle che più hanno tremato nello scoppio della bolla finanziaria dello scorso anno, ha archiviato il primo trimestre del 2009 con utili al di sopra delle attese a quota 1,81 miliardi di dollari. Una boccata d'ossigeno che consentirà al colosso americano anche di procedere al collocamento di titoli per 5 miliardi di dollari per ripagare i fondi pubblici ricevuti nell'ambito del Troubled Asset Relief Program (Tarp). I risultati positivi hanno convinto gli operatori finanziari che la fase critica del sistema creditizio internazionale (alla fine del 2008 si sfiorò anche il credit crunch e cioè l'implosione del sistema bancario in molti paesi occidentali) sia ormai alle spalle. Così sono ripartiti gli acquisti proprio sui titoli finanziari che più hanno sofferto negli ultimi mesi. L'euforia ha fatto segnare guadagni del 10% per Barclays, con Ubs in crescita del 15% e Bnp Paribas dell'8,9%. Bene in Italia si sono comportati Banca Mps che mette a segno un +6,23% con un riferimento di 1,176 euro e Unicredit, ormai vicina a quota 1,8 euro (+5,95%. Mentre recuperano terreno anche Intesa SanPaolo (+4,48%), e Mediobanca (+2,77%). Complessivamente il Mibtel ha toccato quota 14.101 punti (+1,6%) e l'S&P/mib ha guadagnato il 2,34%. L'ottimismo non ha fatto accantonare però la cautela agli analisti. Che sempre ieri all'apertura di Wall Street hanno dovuto far i conti con i dati dell'economia reale negli Usa. A marzo i consumi degli americani hanno accusato una nuova caduta, un pesante -1,1% per le vendite del commercio al dettaglio dal mese precedente. Uno sviluppo che rafforza la convinzione di molti analisti secondo cui più che una vera ripresa ci si può attendere a una stabilizzazione a livelli deboli, per questo comparto. Insomma c'è ancora tempo per dire di essere usciti dal tunnel.

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