Bonus auto gratis (quasi) per lo Stato
{{IMG_SX}} Più auto vendute grazie agli incentivi a marzo. Ma soprattutto senza caricare di grandi oneri il bilancio dello Stato. Questo il doppio risultato positivo che ieri il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, ha evidenziato dopo la riunione del tavolo tecnico per il settore auto tenuto al dicastero. Le immatricolazioni di auto a marzo hanno, infatti, segnato un'importante aumento. Scajola ha spiegato che «partivamo da dati negativi, pari a meno 40-42% delle immatricolazioni e siamo arrivati a +35% a marzo e +0,5% rispetto al marzo 2008». Non solo. Finora e cioè nel primo mese di applicazione il provvedimento si è praticamente autofinanziato. Il costo a carico dell'erario per gli incentivi è più o meno simile, secondo le stime di marzo, all'ammontare dell'aumento del gettito Iva e della diminuzione della cassa integrazione. «Stimiamo un maggior gettito Iva di 65 milioni e una minor spesa per la cassa di 20 milioni - ha detto il ministro - a fronte di un costo stimato degli incentivi di 90 milioni di euro». Dunque a fronte dei 90 milioni di euro spesi 85 sono rientrati sotto forma di maggiori incassi fiscali. I dati sono in ogni caso molti positivi. Il ministro dello Sviluppo Economico, Scajola, ha sottolineato che è stata registrata «una crescita forte del settore auto, ancora più forte dei motocicli e un pò più debole degli elettrodomestici, che godono di strumenti di agevolazione diversi». Certo non tutti hanno scelto di comprare modelli italiani, e anzi, in alcuni casi i modelli più premiati della Fiat, Panda e Cinquecento, sono quelli costruiti negli stabilimenti esteri, un dato che mette a rischio quelli italiani come quello di Pomigliano D'Arco (Na). Scajola ha però rimarcato come il bonus sia stato preso in un quadro concertato a livello europeo per svecchiare il parco macchine, contribuire a ridurre i consumi, aumentare la sicurezza e dimimuire le emissioni. Senza privilegiare anche perché non consentito l'industria nazionale. Uno degli obiettivi è stato in parte raggiunto. «Per la prima volta a marzo c'è stata una diminuzione delle emissioni Co2 derivanti dal settore auto». Il valore è passato da 145 grammi di Co2 a 138 grammi.