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Bce, la ripresa non ci sarà prima del 2010

Bce

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L'economia mondiale è in «profonda recessione» e per vedere i primi segnali di una ripresa «graduale» bisognerà attendere il prossimo anno. Prezzi e inflazione tuttavia continuano a raffreddarsi e ciò sostiene il reddito disponibile reale e quindi i consumi. Ai governi spetta comunque il compito di fare particolare attenzione alle misure anti crisi adottate, con un uso della spesa pubblica più efficiente che garantisca la sostenibilità dei conti pubblici nel lungo periodo. È questo, a grandi linee, il quadro congiunturale dipinto nel Bollettino di aprile dalla Banca Centrale Europea secondo la quale le prospettive per l'economia mondiale sono caratterizzate da livelli molto elevati di incertezza, «ma i rischi appaiono ora complessivamente più equilibrati». L'economia mondiale, inclusa quella dell'area euro, affermano gli economisti di Francoforte, è in forte rallentamento ed è «probabile che nel corso del 2009 la domanda continui ad essere molto debole sia a livello mondiale sia nell'area dell'euro, per poi registrare una graduale ripresa durante il 2010». La domanda interna ed estera dovrebbero infatti «beneficiare sempre più degli effetti delle significative misure di stimolo in atto nonchè degli interventi tesi a ripristinare il funzionamento del sistema finanziario». Il flusso di prestiti verso famiglie e imprese, intanto, resta «molto contenuto»: la flessione della domanda di credito è, secondo l'Eurotower, connessa all'indebolimento dell'attività economica, ma è anche probabile che sia conseguenza all'inasprirsi delle condizioni dell'offerta. Sul fronte dei prezzi, l'allentamento delle tensioni proseguirà nei prossimi mesi, con l'inflazione che dopo essere temporaneamente scesa in negativo intorno alla metà dell'anno si attesterà su livelli «inferiori ma prossimi al 2% nel medio periodo». Il miglioramento delle prospettive per il carovita, che ha permesso anche il recente taglio dei tassi di un quarto di punto all'1,25%, non farà comunque abbassare la guardia alla Bce che, assicura, continuerà a garantire «il saldo ancoraggio» delle aspettative di inflazione a medio termine. Ai governi la Banca Centrale chiede come sempre un impegno «credibile» per il risanamento dei bilanci, con molti paesi che «dovranno precisare ulteriori misure di risanamento credibili per il 2010 e gli anni a seguire». E un altro punto ritenuto essenziale è che, data la scarsità delle risorse pubbliche, «i programmi di spesa siano attuati in modo efficiente ed efficace per migliorare le prospettive di crescita a lungo termine e assicurare la sostenibilità delle finanze pubbliche».

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