Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Tassi, la Bce taglia solo dello 0,25%

Bce

  • a
  • a
  • a

Così non è stato anche se la Banca centrale europea è pronta a tagliare ancora. Intanto slittano a maggio le eventuali misure straordinarie per riavviare il credito. A dispetto delle attese degli economisti, che prefiguravano un taglio da mezzo punto come nella riunione di marzo, il consiglio direttivo ha scelto, votando a maggioranza, la strada della prudenza. Il tasso principale passa così all'1,25%, portando a tre punti complessivi la riduzione iniziata lo scorso 8 ottobre; quello sui depositi, allo 0,25% e quello marginale al 2,25%. Una manovra «misurata», l'ha definita Trichet, presa nel nome di una Bce che vuol restare «ancora di stabilità e fiducia per tutti i cittadini di Eurolandia».  I tassi sono già ai minimi storici e uno strappo al ribasso, tagliando all'1%, avrebbe dato forse il segnale che la recessione è fuori controllo. Di certo avrebbe tolto alla Bce spazio di manovra, privandola di preziose munizioni che la Bce prevede di usare nei prossimi mesi. «Direi molto candidamente - ha anticipato Trichet - per quanto riguarda il tasso di riferimento, che non si tratta del limite inferiore. Non escludo che si possa, in maniera molto misurata, scendere dal livello attuale». Legittimo aspettarsi un'altra manovra «misurata» come quella di ieri da 25 punti base. Trichet ha anche messo in chiaro che il tasso sui depositi, con cui l'istituto remunera la liquidità in eccesso che le banche parcheggiano presso le sue casse anzichè prestarla fra loro, non potrà scendere oltre lo 0,25% questo significa che siccome quel saggio è diventato il plafond dei tassi di mercato, significa che non bisogna aspettarsi tassi allo 0% in Eurolandia, come invece accade negli Usa. Il compromesso, raggiunto nel consiglio fra chi chiede più vigore nel tagliare i tassi e chi teme di alimentare una futura fiammata inflazionistica, è probabilmente alla base anche del rinvio sulle misure non standard: si decide a maggio, ha detto Trichet. Allo studio c'è l'acquisto di titoli di Stato o obbligazioni societarie, finanziato con moneta di nuova emissione, oppure l'allungamento della scadenza dei prestiti Bce alle banche commerciali, dagli attuali sei mesi ad un anno, che consentirebbe di alleggerire ulteriormente i mercati creditizi. Un mese di tempo per vedere come evolverà la recessione.

Dai blog