Quote latte, Zaia: arrivata la svolta
Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia si è detto soddisfatto per la fiducia, posta dal Governo alla Camera dei Deputati, al maxiemendamento al Decreto Legislativo sulla competitività che comprende anche il provvedimento sulle quote latte. «Abbiamo portato a casa tutti i punti fondamentali del nostro decreto sulle quote latte - ha affermato Zaia - Si tratta del testo che avevamo licenziato al Senato. Noi ci riteniamo più che soddisfatti del lavoro svolto. Per noi era fondamentale non realizzare nessun aumento di produzione, come richiesto da tutto il comparto lattiero-caseario. Compresi quelli che in queste convulse giornate urlavano e strepitavano contro il Ministro e la nostra politica». «Senza questo provvedimento migliaia di produttori si sarebbero trovati nelle condizioni di dover chiudere in quanto Equitalia avrebbe sequestrato loro tutto, casa, azienda, capi e stalla - ha spiegato Zaia - Si tratta di migliaia di aziende che rappresentano una parte consistente, e non pochi "intimi", di un settore fondamentale del nostro sistema agricolo. Per la precisione sono 8404 le aziende che dovranno pagare le multe per accedere alle quote». «Molto importante l'inserimento della proroga al 31 dicembre 2009 delle agevolazioni previdenziali per gli agricoltori, che siamo comunque riusciti a comprendere nel maxiemendamento - ha concluso Zaia - Quanto al problema del Fondo di solidarietà nazionale, che è stato escluso dal provvedimento, sono allo studio soluzioni legislative di concerto con il Governo e spero anche con l'opposizione». In ogni caso la decisione della presidenza della Camera di consentire l'unificazione dei due testi, riguardanti materie diverse, fa insorgere l'opposizione che bolla il nuovo testo come «indigeribile» e minaccia di trasformare in un «calvario» la discussione su ogni decreto che d'ora in avanti dovrà essere convertito in Parlamento. Gianfranco Fini si difende citando precedenti riguardanti decreti che sono rientrati in altri provvedimenti. «Non è un evento nè nuovo nè immotivato - ha puntualizzato - ha innumerevoli precedenti e rientra nel doveroso rispetto del presidente della Camera a garanzia della Costituzione, del regolamento e della sua prassi applicativa». Fini ha rimandato la palla nel campo avversario rivendicando una scelta legittima, così come lo è «il tentativo dell'opposizione di portare a decadenza il decreto quote latte». Certo, aggiunge, «questo non vuol dire che non si debba avviare una riflessione sulla decretazione d'urgenza».