Lotta all'evasione, nel 2008 allo Stato 6,9 miliardi
Nel 2008 la lotta all'evasione fiscale ha portato nelle casse dello Stato 6,9 miliardi di euro, in aumento dell'8% rispetto al 2007. E per quest'anno si punta ad alzare la posta, raggiungendo «l'obiettivo minimo» di 7,2 miliardi. I dati sono stati presentati nel corso della conferenza stampa dal direttore dell'Agenzia dell'Entrate, Attilio Befera, che sottolinea che «parlare di rallentamento o addirittura arresto non corrisponde al vero». Un messaggio di questo genere, inoltre, «può ingenerare l'erroneo convincimento che può indurre ad evadere». IL RECORD - Il gettito da lotta evasione nel 2008 è «un risultato record, mai conseguito», che assume ancora più valore considerando che è stato un anno di passaggio della direzione dell'Agenzia. Il contrasto all'evasione, prosegue Befera, «diventa più determinante in un momento di crisi economica» quando gli atteggiamenti elusivi «rischiano di tagliare fuori le imprese sane e favorire quelle disoneste». LE CATEGORIE - La strategia dell'Agenzia delle Entrare assicura Befera sarà quindi quella di «trattare in modo identico i contribuenti onesti, chi sbaglia e chi si sottrae ai propri doveri». E senza più «vessare intere categorie sparando nel mucchio e sperando che ci siano gli evasori». IL 2009 - Le entrate tributarie per il 2009 saranno in linea con le stime. «I numeri che noi conosciamo sono di sostanziale allineamento dei versamenti spontanei rispetto alle previsioni del Mef». È quanto afferma il direttore dell'Agenzia delle Entrare, Attilio Befera, nel corso della conferenza stampa per la presentazione dei risultati della lotta all'evasione fiscale nel 2008. «Le previsioni al ribasso -spiega Befera- sono legate esclusivamente alla situazione economica generale» di crisi. AZIENDE E LIQUIDITA' - Crisi economica che, spiega Befera, sta portando «dei problemi di liquidità nelle imprese e che coglie di riflesso anche i versamenti. L'introduzione dei Tremonti-bond -afferma Befera- potrà dare una risposta alla necessità di liquidità». Il direttore sottolinea infine che, tuttavia, «in questi momenti ci sono dei segnali di tenuta rispetto alla crisi».