Prezzi fermi. La «verde» riparte

Prezzi fermi a febbraio con l'inflazione all'1,6%, lo stesso tasso registrato a gennaio. È da due mesi che l'inflazione si mantiene sul livello dell'agosto 2007, due punti e mezzo in meno rispetto al picco (+4,1%) raggiunto nell'estate 2008. Dopo sei mesi di cali congiunturali sono invece tornati a crescere i prezzi della benzina, mentre continua a rallentare la pasta, anche se il tasso annuo resta a due cifre. A febbraio, ha reso noto l'Istat, confermando la stima preliminare, l'indice dei prezzi al consumo è aumentato dell'1,6% su base annua e dello 0,2% su base mensile. Nell'area dell'euro l'inflazione a febbraio è stata confermata al +1,2%. Al netto di energia e alimentari, la crescita dei prezzi in Italia risulta del 2,2% (in calo dal +2,3%), come pure al netto dei soli energetici. Allo stesso livello dell'inflazione si attesta anche la crescita dei prezzi per i prodotti acquistati con maggior frequenza (alimentari, carburanti, trasporti, ecc.), salita all'1,6% dall'1,4% di gennaio. La vera inversione di tendenza riguarda i prezzi dei prodotti energetici, che tornano a crescere su base mensile, attenuando così la flessione del tasso annuo. Il prezzo della benzina verde ha registrato un «marcato aumento congiunturale» (+2,4%), che ha portato il tasso tendenziale a risalire al -15,7% (da -18,1%).  Lo stesso è accaduto al gasolio (+1% in un mese e -15,6% in un anno, dal -17,6% di gennaio). Prosegue invece la frenata dei prezzi della pasta, con un «significativo calo» mensile (-1,5%), e un rallentamento del tasso annuale, che resta tuttavia ancora elevato (+16,9%, dal +25,4% di gennaio). Rallenta anche il tasso di crescita del pane (+2,2%), il cui prezzo aumenta lievemente rispetto a gennaio (+0,1%). Tra gli altri beni spicca l'aumento dell'acqua potabile (+0,5% in un mese e +5,3% in un anno) e dell'oreficeria (+2,5% in un mese e +7,3% in un anno), mentre per quanto riguarda i servizi, vanno in picchiata i prezzi dei trasporti aerei (-10% in un mese). Il dato non tranquillizza tuttavia i consumatori. Secondo Adusbef e Federconsumatori si tratta dell'«ennesimo segnale di una situazione estremamente grave» e se i prezzi dei prodotti di prima necessità non caleranno le famiglie dovranno sostenere quest'anno un maggior costo per l'alimentazione di 564 euro. Coldiretti evidenzia che l'aumento dei prezzi per alimentari e bevande nei negozi (+3,5%) è stato più del doppio dell'inflazione e la Cia segnala che dal campo alla tavola la forbice resta ancora troppo elevata.