Conti pubblici in affanno, fabbisogno a 1,8 miliardi
Un rosso preoccupante se raffrontato all'avanzo di 553 milioni del mese di gennaio 2008, ma in ogni caso difficilmente confrontabile con lo stesso mese di un anno visto che nel valore evidenziato ieri gioca un ruolo la partita straordinaria legata alla vicenda delle licenze Umts. Intanto il ministro dell'economia Tremonti in un'intervista ha ribadito che «combattere la droga con la droga è sbagliato. Questa è una crisi causata da troppo debito privato, pensare che se ne esca con più debito pubblico è sbagliato dappertutto» e quindi ci vogliono «più regole capaci di farci venire fuori dalla crisi». Da Davos dove si è tenuto il Forum economico tra i grandi della terra il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi in un'intervista al Wall Street Journal ha delineato un futuro «con più capitale, meno debito, più regole e una supervisione molto più forte». Tornando ai dati sul fabbisogno italiano il saldo di gennaio, ha spiegato ieri il ministero del Tesoro, «è stato caratterizzato da maggiori rimborsi fiscali, da un livello più contenuto del gettito tributario e da una maggiore dinamica dei prelievi degli enti decentrati dai conti della tesoreria statale». Per contro, ha commentato ancora il dicastero di via XX Settembre, «sono stati registrati minori interessi sui titoli di Stato e introiti di carattere straordinario, legati alla restituzione di somme dichiarate aiuti di Stato dalla Commissione Europea e all'escussione della garanzia statale per l'inadempienza relativa alle licenze Umts» della società Ipse che non ha mai attivato i servizi. Tale operazione di riscossione del credito, secondo la relazione tecnica al decreto anticrisi diffusa all'inizio di gennaio, dovrebbe riportare un gettito di circa 750 milioni di euro nel 2009 e di altre quote nei due anni successivi per un totale di oltre 1 miliardo di euro.