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Lufthansa sul piede di guerra

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E ieri, il battesimo dei primi due aerei della Lufthansa Italia, filiale della compagnia tedesca destinata alla ricca clientela del Nord Italia e che otterrà il certificato di volo entro il prossimo ottobre, è stato solo un prologo dello scontro che rischia di innescarsi sul bene più ambito. E cioè sulla tratta Linate-Fiumicino che da sola vale in termini di affari oltre 300 milioni di euro l'anno. Ad affilare le armi è stato Karl Ulrich Garnadt, membro del Cda del gruppo tedesco: «Abbiamo chiesto le autorizzazioni ad operare sul collegamento - ha indicato il manager tedesco - ma la nostra domanda è stata respinta: se avessimo i diritti partiremmo domani». Per questo Berlino è pronta a fare ricorso all'Antitrust europeo contro il decreto che, lo scorso 13 gennaio, ha sospeso il divieto di monopolio proprio sulla rotta. Insomma gli affari sono affari avranno pensato i teutonici che per accaparrarsi una fetta di introiti dei businessman che volano tra le due città sono pronti a mettere il dossier nelle mani degli avvocati. Gli occhi di Lufthansa Italia, la nuova compagnia che ha scelto Malpensa come base operativa per effettuare otto nuovi collegamenti aerei tra l'ex hub varesino e le principali capitali europee a partire dal prossimo 2 febbraio, sono puntati anche sulla Malpensa-Roma. Dopo il matrimonio tra AirOne - già partner di Lufthansa e titolare della rotta - e Alitalia, il secondo collegamento tra il capoluogo lombardo e la capitale è sfuggito di mano ai tedeschi, che intendono invece inserirlo fra le proprie rotte. La crisi picchia duro sui costruttori aerei. Boeing taglierà 10 mila posti di lavoro nel 2009 per fronteggiare l'impatto della crisi globale. Ad annunciarlo è stato ieri il presidente e ceo del colosso statunintense, Jim McNerney. Il colosso americano sta fronteggiando una probabile crescita delle cancellazioni o dei rinvii degli ordinativi.

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