Fmi: "Pil mondiale +0,5% nel 2009"
E' la previsione del Fondo Monetario Internazionale che oggi ha pubblicato un aggiornamento del suo World Economic Outlook che contiene una drastica revisione delle stime di crescita mondiali, ridotte di ben 1,75 punti dallo scorso mese di novembre con una parziale ripresa prevista per il 2010 (+3%). Netta revisione anche per l'Italia, che si troverà in recessione sia quest'anno (-2,1%) sia il prossimo (-0,1%). L'istituzione di Washington sottolinea che sono necessarie nuove iniziative politiche per ristabilire il funzionamento del settore finanziario e per sbloccare i mercati del credito: "le nuove misure, per avere successo, dovrebbero produrre una credibile identificazione delle perdite su crediti, classificare le società finanziarie secondo la loro sostenibilità a medio termine, fornire sostegno pubblico alle istituzioni in grado di restare in vita fornendo loro capitale, scorporando le attività a rischio e, se necessario, assumendo il controllo delle banche ristrutturate prima che esse siano rivendute". Lo scenario di recessione coinvolge ampie aree del pianeta. Dagli Stati Uniti, il cui Pil diminuirà dell'1,6% per poi crescere in egual misura nel 2010 (-0,9 e +0,1 rispettivamente le revisioni rispetto al Weo di novembre), all'Eurozona che quest'anno vedrà un arretramento del 2% per rimbalzare dello 0,2% l'anno prossimo (-1,5 e -0,7 le revizioni) al Giappone (-2,6% e +0,6% con revisioni di -2,4 e -0,5), a Cina e Russia: la prima accreditata di una crescita al 6,7% e all'8% (-1,8 e -1,5), la seconda di un eclatante 'tuffo' in crescita negativa. Dopo la crescita del 6,2% registrata nel 2008, Mosca registrerà quest'anno un -0,7% seguito da un +1,3%, con revisioni, le più ampie registrate per un singolo Paese, pari al 4,2% e al 3,2%. Quando ripartirà l'economia internazionale? Il Fondo prevede una ripresa nel 2010 con un incremento del Pil pari al 3% nel 2010 ma puntualizza che "lo scenario resta altamente incerto, con la tempistica e il passo della ripresa che dipendono in mdo critico da forti azioni politiche". Dopo aver rilevato, nel documento, che le politiche monetarie e di bilancio stanno fornendo un "sostanziale" sostegno per combattere la recessione, con uno stimolo all'economia che nei Paesi del G20 è quantificato nell'1,5% del Pil, gli economisti di Washington osservano che i deficit di bilancio nelle economie avanzate si agraveranno di 3,25 punti percentuali a un livello pari al 7% del Pil complessivo. Resta l'esigenza tuttavia di una"tempestiva" applicazione di politiche di stimolo attraverso i bilanci pubblici per molti Paesi sviluppati ed emergenti anche perchè, dal momento che le attuali previsioni sono fondate sul presupposto di azioni politiche forti e coordinate, "ogni ritardo peggiorerebbe le previsioni di crescita".