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Fiat punta al controllo di Chrysler

John Elkann

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A confermarlo è stato il Wall Street Journal, aggiungendo che Fiat avrà tre posti nel board della casa americana composto in totale da 7 membri. Secondo fonti vicine alla trattativa, il quotidiano ha scritto inoltre che l'accordo tra le due società sarà operativo se il costruttore americano riuscirà ad ottenere altri 3 miliardi di dollari di finanziamenti pubblici. Nessun commento al riguardo è arrivato dai manager americani e italiani ma un portavoce della societò di Detroit ha osservato che il prestito da 3 miliardi di dollari è «necessario per la sopravvivenza di Chrysler». Per il 20% aggiuntivo Fiat spenderebbe solo 25 milioni di dollari e, sempre il quotidiano, ha sottolineato che «si tratta di una somma modesta per una compagnia come Chrysler» che nel 2007 ha generato ricavi per 60 miliardi di dollari. Ancora scarso è stato l'effetto sul titolo della società di cui è vicepresidente John Elkann che ha perso circa il 4%. Quanto ai conti, Fiat dovrebbe chiudere il 2008 con un utile netto di 1,76 miliardi, in calo del 10,5% rispetto agli 1,9 miliardi dell'anno precedente. È questa la previsione del consensus organizzato e diffuso dalla stessa azienda sondando le stime di 22 analisti. Gli analisti si attendono un risultato della gestione ordinaria di 3,27 miliardi, invariato rispetto al 2007, e leggermente inferiore rispetto alle ultime indicazioni della società, che a ottobre aveva previsto di chiudere l'anno con 3,4-3,6 miliardi. Nei conti approvati dal Cda oggi i riflettori saranno puntati sul debito che gli analisti si aspettano in crescita a 2,57 miliardi.

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