Bce: tassi al 2%, è il minimo storico
A Francoforte la Bce ha deciso di ridurre i tassi di 50 punti base, portandoli al 2 per cento dal 2,5 per cento. Il taglio segue quello di 75 punti base (il più ampio mai adottato dalla Banca) deciso il 4 dicembre. E il livello del 2 per cento è al minimo storico segnato il 5 giugno del 2003. L'Istituto riporta, così, a 200 punti base il corridoio fra il tasso marginale sui rifinanziamenti e quello sui depositi, che vengono rispettivamente fissati al 3 e all'1 per cento. Benchè in linea con le attese del mercato l'euro ha reagito con un brusco arretramento. La divisa unica è scivolata sotto quota 1,31 dollari (1,3176 prima della riduzione del costo del denaro), a 116,89 yen (117,41), a 0,8987 sterline (0,9014) e a 1,4733 franchi svizzeri (1,4748). Sull'euro si avverte anche la speculazione degli investitori in attesa di importanti dati Usa. La Confindustria, peraltro, sostiene che il taglio dei tassi la Bce arrivi in ritardo sebbene l'interbancario si stia normalizzando grazie alle aspettative di ulteriori tagli. Le considerazioni degli industriali sono contenute nella congiuntura flash in cui si denuncia che il credit crunch si sta diffondendo, mentre le banche stanno aggiustando i bilanci. La Bce ha deciso di tagliare il tasso di riferimento dell'eurozona di 50 punti base al 2% a causa «del calo dell'inflazione». Lo ha detto il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, in conferenza stampa, tracciando un quadro negativo dell'economia europea: «La congiuntura sta subendo un rallentamento significativo - ha detto - l'incertezza resta molto elevata e le turbolenze finanziarie stanno impattando sull'economia reale». I rischi sono di un peggioramento di questo quadro.