Gas, verso lo sblocco delle forniture

«Questo dislocamento - si legge nella nota - dovrebbe portare a un ripristino delle forniture di gas». Nel corso dei colloqui prosegue la nota, si sarebbe anche discussa «la composizione della Commissione di monitoraggio». Si ricompone in questo modo una giornata quella di ieri in cui stava per fallire la mediazione dell'Ue tra Russia e Ucraina, per tentare di ripristinare le normali forniture di gas russo verso l'Europa. La lunga giornata di trattative tra le delegazioni di Gazprom e di Naftogaz Ukraini con le istituzioni europee si era conclusa a sorpresa con un nulla di fatto e con uno scambio reciproco di accuse. Secondo la versione della presidenza e della Commissione Ue erano stati i russi a non firmare l'intesa sull'invio degli osservatori in Ucraina. Mosca avrebbe infatti posto come condizione la presenza in territorio ucraino anche di osservatori russi: cosa che Kiev ha respinto. L'accordo - secondo Bruxelles - è stato invece firmato con l'Ucraina e - ha spiegato il commissario Ue all'energia, Andris Piebalgs - «resta valido». Tanto che oggi la missione Ue, composta da una decina di osservatori, dovrebbe comunque partire alla volta di Kiev. Intanto, dopo un colloquio telefonico con Putin, il premier Silvio Berlusconi ha affermato di avere avuto rassicurazioni su una risoluzione del problema «in tempi immediati»: «L'Ucraina ha dato il suo sì all'arrivo degli osservatori europei, ciò che consentirà la ripresa delle forniture di gas in Europa». reoccupazione per la situazione è stata espressa anche dai ministri degli Esteri europei riuniti in un consiglio straordinario a Praga, col ministro Franco Frattini che ha sottolineato come l'Europa «non può essere ostaggio delle dispute commerciali tra Russia e Ucraina.