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Mosca avvisa l'Ue: gas a rischio

Anche quest'inverno si rischia uno stop al gas russo verso l'Ue

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Mosca ha lanciato, ieri, un nuovo monito ufficiale all'Unione Europea sui rischi legati al transito di metano attraverso Kiev che se non pagherà a Gazprom, la società energetica russa, un debito di 3 miliardi di dollari, dal primo gennaio 2009 si vedrà chiudere i rubinetti con la possibilità che il governo ucraino prelevi abusivamente il metano destinato al Vecchio Continente, come successe nell'inverno a cavallo tra il 2005 e il 2006. In una lettera inviata al presidente della commissione europea Josè Manuel Barroso e ai 27 paesi membri della Ue, il primo vicepremier russo Viktor Zubkov, che è anche presidente di Gazprom, ha messo in guardia l'Europa sulle conseguenze del conflitto gasiero con Kiev. «Non si può escludere che l'attuale posizione della parte ucraina potrebbe incidere sul transito di gas nel suo territorio e interrompere la stabilità delle forniture di gas all'Europa», ha scritto Zubkov. Un avvertimento accompagnato da una intervista in cui il ministro russo dell'energia Seghei Shmatko sollecita l'Europa perché inviti l'Ucraina a rispettare i suoi impegni sul transito del gas. «La parte russa, in segno di buona volontà, ha redatto una proposta di rimborso del debito ucraino fondata su un pre-pagamento del transito del gas russo sul territorio ucraino», ha rivelato Zubkov, lamentandosi però del fatto che «finora non è stata ancora trovata una soluzione a causa della posizione non costruttiva della parte ucraina». La presidenza ucraina, tramite il consigliere capo economico Oleksander Shlapak, ha ribadito le garanzie di Kiev sul transito. Ma non c'è dubbio che la gravissima situazione economica del paese, e la perenne instabilità politica sullo sfondo del duello tra il presidente Viktor Iushenko e il premier Iulia Timoshenko, rendono alquanto incerta la situazione. A rendere meno fosco lo scenario è arrivata però una osservazione di un portavoce della commissione europea, Ferran Tarradellas, secondo cui la situazione non è paragonabile a quella del rigido inverno 2005 e le riserve di gas sono a livelli molto alti sia in Europa (90%) che in Ucraina. «Consideriamo molto rassicurante il fatto che le due parti (russi e ucraini) ci hanno promesso a più riprese che non toccheranno le forniture europee», ha aggiunto.

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