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Alitalia lascia tutti a terra a Fiumicino

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A fine giornata sono stati, secondo stime ufficiose, oltre 70 i voli cancellati. Insomma un lunedì nero per chi si apprestava a partire per le vacanze di Natale. Troppo per non far scendere in campo il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli che, contestando alle assemblee protrattesi per tutta la giornata il carattere di sciopero mascherato, ha invitato i dipendenti, con un'ordinanza, all'immediata ripresa delle attività lavorative. Le assemblee «si configurano come uno sciopero in violazione della legge dello Statuto dei lavoratori e del contratto collettivo di lavoro» ha scritto Matteoli secondo il quale l'astensione «causa pesanti disservizi al funzionamento del servizio interessato e grave pregiudizio al diritto di mobilità garantito dalla Costituzione in un periodo in cui il numero dei viaggiatori che usufruiscono degli aerei è altissimo». Un conforto ai passeggeri è arrivato dai 50 uomini della protezione civile regionale che hanno portato coperte e bevande calde a quelli costretti a passare la notte nello scalo. Le assemblee incriminate sono state indette mentre i sindacati firmatari dei patti di Palazzo Chigi incontravano la Cai a via della Magliana accusata di non rispettare gli accordi. Il confronto era cominciato già la settimana scorsa dopo le segnalazioni di incongruenze sulle assunzioni che avevano indotto i quattro sindacati a chiedere, con una lettera aperta, l'intervento al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta. Cai aveva assicurato la disponibilità a correggerli. Ieri l'inizio di una nuova rottura. I disagi sono «diretta responsabilità dei vertici Cai», cui manca «completamente il buon senso ed il rispetto delle persone», hanno affermato Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugltasporti, che hanno chiesto all'azienda «un'immediata revisione degli errori commessi». L'invito a Cai e sindacati a chiarire al più presto è arrivato dal presidente dell'Enac, Vito Riggio.

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