Parigi vicina ad Alitalia ma Berlusconi frena
Il numero uno del colosso franco-olandese, Jean Cyril Spinetta, ha definito «proficua e costruttiva» la riunione di ieri con i vertici di Cai, pur precisando che sono state solo «prime discussioni». Il percorso per l'ingresso con il 20% di Air France-Klm nel capitale di Cai sembra, però, ormai in discesa ma la partnership fa paura alla Lega perché significherebbe «la morte di Malpensa» di fronte alla quale, ha avvertito il leghista Roberto Castelli, il Carroccio «non assisterà inerte». Anche per questo probabilmente il premier è sembrato frenare: «Esprimo una mia personale posizione - ha detto nel corso della presentazione del libro di Bruno Vespa - e credo che per la nuova Alitalia siano meglio accordi commerciali con partner stranieri e non ingressi nel capitale». Anche per evitare che una compagnia straniera possa spostare flussi di passeggeri lontani dall'Italia e fare da freno allo sviluppo della nuova compagnia. Mentre tutto procede per far decollare la nuova compagnia il 12 gennaio - venerdì prossimo i vertici Cai terranno la prima conferenza stampa - il brand Alitalia perde appeal: gli aerei viaggiano sempre più vuoti sia per la crisi della domanda a livello internazionale sia per colpa dell'incertezza attorno alla compagnia. Dopo un ottobre a crescita zero, il coefficiente medio di riempimento degli aerei da novembre è calato dal precedente 70% al 40%. Il brand e il tricolore hanno perso fascino sui passeggeri e non reggono all'incertezza attorno alla compagnia. È stata l'Enac (Ente nazionale aviazione civile) a confermare il calo di biglietti - da novembre - per la ex compagnia di bandiera. Di fronte a questa situazione, l'autorità per l'aviazione civile ha rivolto alle altre aviolinee italiane che possono quindi godere di una posizione di monopolio «un forte invito ad evitare atteggiamenti ingiustificati di aumento dei prezzi. Un avviso in questo senso è stato mandato ad AirOne mentre anche i prezzi delle compagnie low cost sembrano saliti.