Nigi (Confsal): "Dl anti-crisi debole e inadeguato"
Social card da bocciare dunque? «Un intervento doveroso ma non risolutivo per dare slancio all'economia. Se si danno 40 euro al mese in più a chi ha un reddito annuo di 6 mila si aiuta chi li percepisce ma l'effetto sui consumi è molto limitato». Dunque? «Con le risorse scarse a disposizione di più non si può fare. Di questo la Confsal è convinta. Meglio ad esempio reperire risorse con un'azione forte contro il lavoro nero. Renderlo reato penale e ottenere risorse fresche con gli introiti delle ammende. In ogni caso solo con interventi così radicali si affronta una crisi strutturale che non può essere affrontata come se si trattasse di una «semplice» crisi congiunturale, ricorrendo a «normali» interventi una tantum e/o temporanei, statali e sovranazionali». Dunque il giudizio resta negativo? «La Confsal considera il decreto legge anticrisi debole, dispersivo e inadeguato rispetto alla precaria condizione dei lavoratori dipendenti e dei pensionati. Il provvedimento affronta soltanto alcune emergenze riguardanti le povertà consolidate, peraltro con modalità e percorsi discutibili, e assicura un certo sostegno alle imprese sul fronte del credito e della fiscalità, trascurando la grave caduta del potere di acquisto della stragrande maggioranza dei lavoratori dipendenti e dei pensionati che costituiscono la preoccupante area delle nuove povertà, con l'effetto di «non fare» equità sociale e di «non creare» le condizioni necessarie per la ripresa della domanda interna in funzione della crescita». Cosa altro suggerite? «Considerando il decreto legge anticrisi soltanto un primo passo, indichiamo al Governo la via obbligata delle riforme strutturali per dare al Paese prospettive di sviluppo economico e occupazionale in un contesto di equità e coesione sociale». Una misura su tutte? «La flessibilità del lavoro è funzionale allo sviluppo occupazionale a condizione che essa non scada in precarietà, peggio se duratura, e che si realizzi finalmente in Italia un sistema di ammortizzatori sociali di livello Eurozona con l'obiettivo dell'universalità della copertura assicurativa. Su questo fronte il dl ha fornito risposte parziali e comunque insoddisfacenti». La sua previsione? «Se il Governo non interverrà in tempi brevi con più incisivi ed equi provvedimenti strutturali a sostegno della ripresa della crescita economica si potrebbe aprire per l'Italia una stagione d'inarrestabile declino, con le prevedibili e pesanti conseguenze sociali ed economiche».