Tassi, Bce verso un altro taglio
Il commissario Ue glio affari economici e monetari, Joaquin Almunia, ci crede: «La Bce si riunirà domani (oggi ndr) a Bruxelles - ha detto intervenendo al Parlamento europeo - e non so cosa farà. Ma ho ascoltato le dichiarazioni che il suo presidente Jan-Claude Trichet ha fatto ultimamente e credo siano abbastanza chiare». Scontata la riduzione l'unico punto in sospeso è l'incertezza sull'entità della riduzione. Almeno mezzo punto, secondo la maggior parte degli analisti, che porterebbe i tassi al 2,75%. Ma la speranza di molti è quella di un vero e proprio maxi-taglio di tre quarti di punto, per raggiungere quota 2,5%. Sarebbe quella una misura risolutiva per l'economia che in molti chiedono. Tenendo anche conto del fatto che l'inflazione di Eurolandia è precipitata al 2,1% in novembre, dopo aver toccato il record del 4% in luglio e agosto. Dunque, si è sostanzialmente tornati sul livello di riferimento della Bce, quello del 2%. A questo punto Trichet, meno preoccupato di qualche tempo fa per la stabilità dei prezzi, potrebbe davvero optare per un'azione decisa. A chiederglielo sono molte capitali europee. Ma lo è anche la Commissione Ue, che nel suo piano d'azione per il rilancio dell'economia europea ha voluto sottolineare il ruolo che la politica monetaria può svolgere per favorire la ripresa e il maggiore margine di manovra sul fronte tassi dovuto al raffreddamento dei prezzi. Almunia ha comunque smorzato l'allarme deflazione - vale a dire una prolungata discesa dei prezzi dovuta alla debolezza della domanda di beni e servizi - che lui stesso giorni fa sembrava aver lanciato. «L'inflazione - ha spiegato - sta andando giù, dopo l'impennata dei mesi scorsi, per il calo dei prezzi del petrolio e dei prodotti alimentari. E chiaramente, in parte, anche per il rallentamento economico in atto», che provoca una contrazione dei consumi.