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Obama pronto a varare la sua squadra economica. Geithner al Tesoro

Barack

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Il neo-eletto presidente Usa Barack Obama si appresta a varare la sua squadra economica, che dovrebbe essere ufficialmente annunciata oggi. David Axelrod, il super-stratega di Obama, sintetizza cosi', in un'intervista alla Fox tv, la filosofia economica del nuovo presidente. "Le cose potrebbero peggiorare prima di riprendere ad andar meglio... Ma noi vogliamo toccare il fondo correndo. Queste sono le persone, le migliori menti del nostro paese, che ci aiuteranno". A capo del Tesoro, uno dei posti piu' ambiti della nuova amministrazione, andra' il numero uno della Federal Reserve di New York, Timothy Geithner, che in questi giorni ha pilotato, insieme al segretario al Tesoro Henry Paulson e al presidente della Fed Ben Bernanke, i piani di salvataggio per fronteggiare la peggiore crisi economica dai tempi della Grande Depressione degli anni Trenta. Geithner e' un uomo che piace a Wall Street, come dimostra il balzo in avanti del 6% di venerdi' sera, dopo la conferma che sara' lui il nuovo segretario al Tesoro. "Geithner - dice Axelrod - e' uno che ha esperienza di crisi economiche e che ha ricoperto la carica di vice segretario al Tesoro negli anni Novanta". "E' strettamente coinvolto nella crisi attuale come presidente della Fed di New York. Per temperamento ed esperienza e' l'uomo giusto per guidare il Tesoro ora". Axelrod difende Geithner dalle critiche di essere responsabile del precipitare della crisi avendo co-gestito il fallimento di Lehman. "Viaggiamo in acque sconosciute - spiega - e non intendo discutere tutte le decisioni prese nel corso di circostanze straordinarie". Obama avra' come capo del team dei suoi consiglieri economici, Lawrence Summers, ex segretario al Tesoro nell'amministrazione di Bill Clinton, mentre Axelrod non conferma l'incarico di segretario al Commercio al Governatore del New Mexico, Bill Richardson. Riferendosi a Geithner e Summers, Axelrod dice: "Sono entrambi due riconosciuti leader economici". Axelrod si pronuncia anche sul salvataggio delle "Big Three" dell'auto, Ford, Chrysler e General Motors: "Devono riattrezzarsi e riorganizzare il loro sistema industriale. Se non lo faranno c'e' molto poco che i contribuenti americani potranno fare per aiutarle".  

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