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La locomotiva d'Europa si è fermata, anzi ha inserito la ...

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Sebbene il governo di Berlino non abbia ancora rivelato dei dati definitivi, si sa che a pesare sulla performance è stata proprio la caduta verticale delle esportazioni il grande punto di forza dell'economia tedesca. Un settore profondamente messo in crisi durante l'estate quando il cambio euro-dollaro aveva toccato quota 1,60 esasperando gli esportatori. La Germania non vedeva due risultati negativi consecutivi così marcati dal 1996. Solo nel 2003 si era verificata una leggera flessione del Pil annuo dello 0,1%. Ma una recessione così drastica non se la aspettavano nemmeno gli analisti che avevano puntato invece su un calo dello 0,1-0,2 per cento. Intanto l'Ocse lancia un monito ancora più preoccupante: le economie dei Paesi avanzati sono già in recessione e ci resteranno a lungo. Un timore ribadito anche da Holger Schmieding, capo economista per l'Europa di Bank of America: «Siamo solo all'inizio. La fine dell'anno e i primi mesi del 2009 potrebbero risultare ben peggiori. La Germania e l'area euro devono prepararsi a una grave recessione». Per cercare di rilanciare l'economia, il cancelliere Angela Merkel sta prevedendo di attuare un piano di stimoli fiscali che dovrebbe generare nuovi investimenti per 50 miliardi di euro, bocciando al contempo l'ipotesi di stampo americano che prevede di inviare alle famiglie assegni per stimolare i consumi. Le avvisaglie della crisi intanto stanno mietendo le prime vittime. La Daimler, azienda produttrice di automobili che fattura 151,6 miliardi di euro all'anno, ha annunciato la chiusura, per almeno un mese, di due grossi impinati di produzione. La Bosch, azienda produttrice di componenti per auto, intende invece ridurre la settimana lavorativa per i prossimi sei mesi a 3500 dipendenti. In Italia intanto, a Piazza Affari, termina positivamente una giornata trascorsa all'insegna della volubilità e del nervosismo, con diverse escursioni sopra e sotto lo zero. Nessun aiuto è arrivato da Wall Street che, dopo un avvio positivo, ha subito invertito la rotta. Il bilancio finale resta comunque positivo. La borsa nostrana ha chiuso con il Mibtel in progresso dello 0,52%, l'Spmib in rialzo dello 0,93% e l'All Stars in guadagno dello 0,52%. È andata bene anche nel resto d'Europa dove, ad eccezione di Londra (-0,31%), le Borse hanno archiviato buoni progressi con Parigi, maglia rosa, a +1,10% e Madrid al seguito in crescita dell'1,08%.

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