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Draghi: "Crisi fino a metà 2009. Meno tasse sui conti correnti"

Draghi

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La stagnazione in atto dell'economia «proseguirà almeno fino a metà del prossimo anno». Lo ha detto il governatore di Bankitalia Mario Draghi, in occasione della Giornata mondiale del risparmio. I sondaggi di Banca d'Italia e di altri istituti di ricerca «segnalano che l'accumulazione risulterà quest'anno inferiore a quella programmata. Le attese per l'anno prossimo sono di un'ulteriore contrazione rispetto al consuntivo del 2008. Di pari passo con il deteriorarsi del quadro mondiale, il ritmo di espansione dell'area dell'euro ha seguitato a rallentare nel corso dell'anno - ha aggiunto Draghi - e l'Italia, al pari degli altri grandi paesi dell'area, sta risentendo dell'avversa congiuntura internazionale. Il rallentamento della domanda mondiale frena le nostre esportazioni». Per Draghi in futuro si prefigurano «attese di una domanda in flessione e maggiore avversione al rischio». Questo significa che «l'accumulazione risulterà quest'anno inferiore a quella programmata. Le attese per l'anno prossimo sono di un'ulteriore contrazione rispetto al consuntivo del 2008». Per Draghi, occorre infine «evitare che l'inasprimento delle condizioni creditizie per famiglie e imprese e il deterioramento del ciclo economico si rafforzino a vicenda in una spirale negativa».   «L'emergenza richiede che le autorità adottino politiche più interventiste che in passato, assumendo anche ove occorra temporanee responsabilità patrimoniali nelle istituzioni finanziarie». Lo ha detto il Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi in occasione della Giornata del Risparmio. «L'opportunità dell'intervento pubblico, in presenza di una crisi sistemica - ha aggiunto Draghi - discende dalle caratteristiche fondamentali del sistema finanziario», ma l'intervento dello Stato «dev'essere temporaneo e non intrusivo».   «È opportuno riconsiderare la penalizzazione fiscale dei depositi, che grava sui risparmiatori e pone la raccolta delle banche italiane in condizioni di svantaggio competitivo rispetto a quella delle banche degli altri Paesi europei». Lo ha detto il governatore di Bankitalia, Mario Draghi, sottolineando che tale misura va presa anche «alla luce della situazione» attuale, appesantita dalla crisi dei mercati.

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