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Mutui meno cari. Borse ottimiste

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Sono queste le tre notizie positive con cui si è aperta la settimana economica e finanziaria. E si tiene conto che solo qualche settimana fa sembrava essersi aperto un abisso nelle economie occidentali, potrebbe essere il primo segnale se non del punto di svolta almeno del ritorno alla normalità. Ma anche ieri, però, non sono mancati i segnali negativi e poco incoraggianti. La crisi finanziaria globale potrebbe causare 20 milioni di disoccupati supplementari nel mondo entro la fine dell'anno prossimo, ha ammonito ieri il Direttore generale dell'Ufficio internazionale del lavoro (Ilo) Juan Somavia. Un allarme a cui si è aggiunto quello del presidente della Fed, Ben Bernanke secondo il quale «l'economia americana potrebbe attraversare una lunga fase negativa».Anche se una successiva dichiarazione ha ridato fiducia a Wall Street e cioè l'approvazione per le nuove misure di stimolo fiscale pensate dalla Casa Bianca per ridare ossigeno agli americani. Una frase interpretata come il segnale di un intervento statale che ha aiutato le Borse europee a tirare la volata nelle chiusure. A brillare è stata Amsterdam (+6,8%), dopo che il governo olandese è entrato nel capitale di Ing, seguita da Londra (+5,41%) e Parigi (+3,56%). A Milano in particolare il Mibtel ha fatto segnare nel finale un +2,65% e l'S&P mib il 2,48%. Due i titoli da segnalare. Da una parte la Telecom che sulla scorta delle indiscrezioni di un arrivo dei fondi sovrani libici ha strappato all'insù con un guadagno del 7% verso quota un euro. Non esaltante invece il titolo Unicredit (-2,58% a 2,26 euro) banca nella quale gli stessi libici ci sono già e oggi, nel cda di Piazza Cordusio, dovrebbero chiedere una poltrona. Segnali rassicuranti arrivano, intanto, dal mercato interbancario con i tassi che continuano a calare: l'Euribor a tre mesi è sceso dal 5,045 di venerdì scorso al 5%, ai livelli di settembre. È la prima volta da gennaio che i tassi calano in maniera consistente.

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