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Infrastrutture, Bei stanzia 15 miliardi

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Passando - come ha spiegato il ministro delle infrastrutture Altero Matteoli - per il Ponte di sullo Stretto di Messina. La somma stanziata - come prevede l'accordo quadro firmato ieri a Lussemburgo dal ministro italiano e dal presidente della Bei, Philippe Maystadt - coprirà il quinquennio 2008-2011 e non sarà erogata al buio, bensì di volta in volta in base ai progetti presentati dal governo italiano. «L'Italia ha bisogno di infrastrutture per rilanciare la propria economia - ha spiegato soddisfatto Matteoli - perché sconta su questo fronte un ritardo pesantissimo». Nelle intenzioni del governo «sarà quindi possibile, grazie ai finanziamenti della Bei, far partire e completare opere attese da decenni». Il ministro fa la lista delle più importanti: «La linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione, il Mose a Venezia, il corridoio 5 Milano-Venezia, il completamento della Salerno-Reggio Calabria, la linea della metropolitana a Napoli». Ma anche le opere in vista dell'expo di Milano nel 2015, spiega il ministro, che rilancia anche la realizzazione del Ponte sullo Stretto: «Il ponte per il governo Berlusconi è una delle priorità. Il progetto - spiega - era stato bloccato, accantonato. Ma ora abbiamo rimesso in moto la macchina, e c'è la volontà politica per andare avanti». Del resto - sottolinea Matteoli - «il fatto che la Bei ci dia questa linea di credito così ampia, in un momento difficile di crisi, dimostra come i progetti a cui stiamo lavorando vadano nella giusta direzione». E una delle motivazioni che ha spinto la Bei ad accordare il maxi-finanziamento per i trasporti - c'è solo un precedente, quello della Spagna che nel 2002 ha beneficiato di 10 miliardi - è stato l'impegno del governo italiano a sviluppare sempre più «il partenariato tra pubblico e privato, per portare - ha spiegato il vicepresidente della Bei, Dario Scannapieco - capitali privati nella realizzazione di opere pubbliche».

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