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Crack della Wamu, e il superpiano della Casa Bianca non decolla

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"Con liquidita' insufficiente per far fronte ai propri obblighi, Wamu non era piu' in condizioni abbastanza solide e sicure per proseguire la propria attivita'", spiega in una nota la Fdic, l'organismo federale di supervisione sui depositi bancari, che assicura totale protezione ai clienti. Jp Morgan ha annunciato un aumento di capitale da 8 miliardi di dollari per mantenere i propri standard di solvibilita'. L'istituto si aspetta costi prima delle tasse per 1,5 miliardi ma stima anche risparmi da economie di scala per un pari ammontare, per la maggior parte entro il 2010. Dall'incorporazione nascera' il secondo gruppo bancario statunitense, il primo nel settore delle carte di credito, con 2.040 miliardi di attivo e 5.410 filiali in 23 stati dell'Unione. Wamu, la cui fondazione risaliva al 1889, porta in dote 307 miliardi di attivo e 188 miliardi di depositi.   Nuova disponibilità dalle banche centrali per una maggiore liquidità sui mercati per far fronte alla crisi dei mutui. Fed, Bce, Banca d'Inghilterra e Banca Nazionale Svizzera accresceranno linee di finanziamento. La sola capacità di intervento Fed sale a 290 miliardi di dollari. Le discussioni sul superpiano da 700 miliardi di dollari proseguono. I due candidati Usa, Barack Obama e John McCain, a Washington in contatto coi negoziatori che lavorano con il Tesoro per un accordo sul piano di salvataggio del sistema finanziario. Le discussioni sul superpiano da 700 miliardi di dollari per arginare la crisi dei mutui proseguono: lo ha indicato la portavoce della Casa Bianca Dana Perino dopo una riunione che ha visto il presidente George W. Bush discuterne con i suoi potenziali successori Barack Obama e John McCain, oltre ai leader del Congresso. «C'è chiaramente la consapevolezza dell'urgenza -ha detto la Perino- oltre ad un accordo sulla necessità di stabilizzare i mercati finanziari e prevenire una crisi finanziaria di ampio respiro». Secondo la Perino i parlamentari di ambedue gli schieramenti si sono impegnati a proseguire i lavori per giungere ad un accordo. Intervistato dalla Cnn, il presidente della commissione bancaria del Senato Chris Dodd, un democratico, ha accusato i repubblicani di avere cambiato idea all'ultimo momento, aggiungendo richieste, mentre un accordo di massima era già stato raggiunto in giornata. Tra i punti di disaccordo, gli aiuti alle vittime dei pignoramenti, come chiedono i democratici. Dodd non è entrato nei dettagli, ma il senatore ha lanciato pesanti accuse ai repubblicani che secondo lui in realtà «hanno lanciato un piano di aiuto a McCain», che ha sospeso la sua campagna elettorale e vuole il rinvio del primo dibattito televisivo con Obama in calendario nelle prossime ore. «È una giornata triste per il paese», ha concluso Dodd.  

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