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A volte la storia combina strane coincidenze, crea ...

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Certo, l'economia italiana non è più quella degli anni '60 e '70, dominata da una decina di grandi famiglie che quando erano in difficoltà correvano in pellegrinaggio dal grande vecchio di via Filodrammatici. Di banche d'affari, italiane e straniere, anche grandi e prestigiose, sulla piazza milanese ne sono comparse molte altre. Il sistema finanziario italiano si è ampiamente internazionalizzato e il pur lungo e tortuoso processo di privatizzazioni, con la conseguente forte contrazione della presenza dello Stato nell'economia italiana, ridimensiona il ruolo politico della Mediobanca di oggi rispetto a quella cucciana degli anni d'oro. Già l'arrivo al vertice dell'istituto di un uomo come Cesare Geronzi, il banchiere italiano forse più «politico» - nell'accezione più ampia e positiva del termine - è stata una chiara indicazione del nuovo (ma è l'antico che torna) precorso intrapreso. Il ritorno al futuro, poi, è stato formalmente e strutturalmente sancito con la fine della cosidetta «governance duale» - sistema confuso e per definizione ambiguo, anche se pochi avevano il coraggio di riconoscerlo - ripristinando un impianto tradizionale con un ruolo più operativo per lo stesso Geronzi. Intanto, altra coincidenza, il ministro dell'economia Tremonti, accentua la sua critica al «mercatismo» (ben precedente a questa crisi, bisogna riconoscerglielo) e all'economia di carta, alla dittatura planetaria della finanza, arrivando ad auspicare il ritorno di forme moderne di dirigismo e una riscoperta del ruolo dello Stato in economia, il famoso «colbertismo», spesso sbeffeggiato da chi neppure sa di cosa si tratti, chi sia questo benedetto Colbert. Ebbene, in passato questo ruolo «colbertista» di raccordo fra pubblico e privato, fra stato e mercato, fra sistema bancario e imprese, fra finanza e industria è stato svolto dalla Mediobanca di Cuccia a cui la politica lo aveva tacitamente e spesso controvoglia delegato. Oggi si candida a svolgerlo, nelle nuove e ben più complesse condizioni che gli scenari nazionali e internazionali impongono, la Mediobanca di Geronzi.

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