Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Oggi Mediobanca cambia la governance

default_image

  • a
  • a
  • a

Quale? Le possibilità sono diverse. La cosa da tenere a mente è il rispetto di due condizioni. La rete a banda larga costa 15 miliardi di euro e ne deve essere garantita l'italianità per motivi strategici e di sicurezza. Ha in mente un modello ideale? Penso a quello che rappresenta Terna per il settore elettrico. Una società italiana che affitta la rete agli operatori, consente la partecipazioni di investitori privati ma nella quale lo stato mantiene la golden share. Quali sono i tempi per capire in che modo si risponderà a queste esigenze? Il 25 settembre è alle porte. In quella data Telecom Italia presenterà una soluzione industriale per questa esigenza. Aspettiamo. Nel frattempo abbiamo iniziato un'indagine conoscitiva per capire l'evoluzione del mondo delle Tlc. Cambiamo argomento. Energia. Se ne parla di meno rispetto a qualche tempo fa. Ma il problema resta. Già. Secondo me non bisogna aspettare il nucleare di quarta e quinta generazione. La terza funziona. Partiamo subito nella costruzione e tra 6 o 7 anni avremo impianti in grado di coprire il 25% del fabbisogno energetico italiano. Serve contemporaneamente accelerare lo sviluppo delle rinnovabili e il risparmio energetico. Bene ma quando si parte? Il Governo non può aprire 30 dossier contemporaneamente. Ma sono sicuro che nel calendario dei prossimi trimestri il tema energia ci sarà. E gli ambientalisti? Dobbiamo cambiare cultura facendo capire ai cittadini che la sicurezza degli impianti è elevata. E in ogni caso già oggi 20 milioni di italiani vivono vicino alle centrali nucleari francesi e svizzere. E poi va cancellato il protocollo di Kyoto Un po' troppo drastico? Non è possibile che un accordo che dovrebbe essere sottoscritto da tutti i paesi industrializzati del mondo, a partire da Cina, India e Stati Uniti sia rispettato solo in Europa. Diventa un onere solo per gli europei e in particolare per gli italiani. Il Ponte sullo stretto. Si fa o no.? È un progetto che guarda lontano. Prima dobbiamo finire la Salerno-Reggio e migliorare la mobilità ferroviaria in Sicilia. Solo allora il Ponte sarà percepito nel suo valore. Per questo deve partire.

Dai blog