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La Finanziaria 2009 dell'Italia e degli altri paesi europei ...

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E bacchetta governi e parti sociali per la manica larga nei rinnovi contrattuali, che crea «fortissimi timori» di una fiammata dei prezzi dovuta agli aumenti salariali. Un quadro a tinte fosche con il quale dovranno fare i conti, oggi, i ministri economici e finanziari di Eurolandia in occasione dell'Eurogruppo. La revisione trimestrale delle finanze europee da parte della Bce parla di un «peggioramento» che impone ai paesi di Eurolandia che non hanno ancora conseguito il pareggio di bilancio di prendere, nella finanziaria 2009, «misure correttive», preferibilmente «dal lato della spesa». Un invito rivolto soprattutto a Spagna e Irlanda, le cui entrate sono state decurtate dalla crisi, ma che riguarda anche le tre maggiori economie, Germania, Francia e Italia. Nel caso della Penisola, in particolare, l'istituto centrale mette in rilievo che gli obiettivi di risanamento delle finanze pubbliche della manovra triennale di bilancio, con un deficit pari al 2,5% del Pil nel 2008 e al 2% nel 2009, «sono in qualche misura meno ambiziosi di quanto contemplato nel recente programma di stabilità per il 2008», quello cioè preparato dal governo precedente che puntava al 2,2% del Pil per quest'anno e all'1,5% per il prossimo, anche se è «confermato l'obiettivo di un bilancio strutturale in pareggio per il 2011». Nonostante il calo dei prezzi petroliferi, l'inflazione resterà alta «per un periodo piuttosto lungo». E sulla base dei dati più recenti è in vista «soltanto una graduale moderazione nel corso del 2009». Sulle richieste della Bce è intervenuto, Fabio Pammolli, direttore del centro studi Cerm che ha detto: «La Banca Centrale Europea riporta in primo piano le ragioni che inducono a tenere alta la guardia sull'andamento dei conti pubblici italiani: sono dati noti, ma è utile tenerli bene a mente in un dibattito che, troppo spesso, sembra prescinderne».

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