Il prezzo del barile scende in picchiata, quello dei ...
Il Codacons punta il dito contro le compagnie petrolifere e chiede l'intervento di governo e Antitrust, sospettando «cartelli e speculazioni». Scendono in campo anche i gestori: nel mirino la Tamoil, accusata dalla categoria di scaricare su chi gestisce i distributori il peso della Robin Tax, con il rischio di altri aumenti per gli utenti. Dopo la catena di record che aveva portato il greggio sulla soglia dei 150 dollari a metà luglio, con il massimo storico di 147,27 dollari l'11 luglio, il petrolio ha invertito rotta e ieri è sceso sotto i 120 dollari per la prima volta da tre mesi. Un livello su cui si è mantenuto anche ieri. Per contro i prezzi consigliati dei carburanti, ossia quelli di riferimento che le compagnie indicano ai gestori, oscillano tra 1,481 e 1,489 euro al litro. Il 15 luglio erano saliti, sulla scia del caro-greggio, fino a quota 1,56 euro, il livello più alto mai raggiunto. Rispetto a questo picco, il calo a tutt'oggi si aggira sui 7 centesimi al litro. Troppo poco, dicono i consumatori.