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Unicredit argina la crisi. Ma l'utile cala

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Piazza Cordusio, che conferma nuovamente gli obiettivi di utile per azione 2008 (fra 0,52 e 0,56 euro) diffusi a maggio, chiude anche l'annoso contenzioso con Parmalat sborsando complessivamente 271,7 milioni di euro mentre su Mediobanca Profumo afferma che, in quanto azionista, è interessato unicamente a una soluzione che porti «alla creazione di valore della partecipazione». In Borsa il titolo, che pure aveva girato al rialzo subito dopo la diffusione dei dati, soccombe al generale clima negativo e chiude in calo dello 0,58% a 3,8 euro. Tornando ai conti l'utile del trimestre peraltro, nota il gruppo, sarebbe risultato in crescita del 3,8% a perimetro e cambi costanti e senza considerare gli effetti della riforma del Tfr. Invertita la tendenza nel settore finanziario Unicredit, come peraltro già anticipato in occasione del piano industriale a Vienna, si basa sempre più sulla crescita dei paesi del Centro ed Est Europa (+24% i ricavi) e sulla tradizionale banca commerciale che vede salire impieghi (+7,4% a 599 miliardi) e raccolta (+8% a 402 miliardi). Nel primo semestre il gruppo ha realizzato così un risultato di gestione di 5,6 miliardi di euro, in calo del 24,8% Enel. L'acquisizione di Endesa comincia a mostrare i suoi frutti nei conti di Enel. Il gruppo italiano archivia il primo trimestre con una crescita del 44% dell'utile netto, che sale a 2,85 miliardi, e un rialzo del 55,5% del fatturato, a 29,32 miliardi. I risultati migliori arrivano sul fronte operativo, con l'utile che cresce del 68,6% a 5,28 miliardi. Dati positivi, che hanno ampiamente superato le attese del mercato, e che consentono all'a.d. Fulvio Conti di lanciare previsioni positive per il 2008 e il 2009.

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