Alessandro Usai a.usai@iltempo.it «L'Italia deve investire ...
Come tutelarsi? «Bisogna puntare sui brevetti, sulle idee. E soprattutto sui giovani italiani che sono come Ferrari parcheggiate in garage». Nel fine settimana ha partecipato a un importante forum economico ad Aix en Provence. Teme una recessione? «Ho ascoltato il presidente della Bce Trichet. C'è molta preoccupazione sulla crisi in atto ma sono ottimista per l'Italia perché la soluzione è nella ricerca e nell'innovazione». Profumo, Monti e Polegato. Tre soli italiani presenti. «È indispensabile una visione internazionale. Sono spesso in Asia e negli Stati Uniti per diffondere il modello di business di Geox, imperniato sulla valorizzazione delle risorse umane. Il nostro approccio può essere applicato in ogni ambito imprenditoriale». E oggi è al teatro di Fiuggi con Confindustria Frosinone per presentare il progetto Fondazione "Fabrica dei Talenti". «La sfida è coltivare e trattenere talenti offrendo loro la possibilità di emergere. In Veneto Geox ha raccolto le idee e i progetti degli studenti delle scuole e delle università. Rita Levi Montalcini e Navarro Valls hanno premiato i giovani più meritevoli». Ma non si tratta solo di un premio. È così? «Assolutamente. È una filosofia per creare un team di successo in grado di competere sui mercati mondiali. Bisogna promuovere una cultura aziendale basata sulla proprietà intellettuale». Proprio da un'idea, la scarpa che respira, è riuscito a creare un Gruppo quotato in Borsa con 10.000 punti vendita nel mondo. «Sì. Partiti da zero ma con una intuizione, ora siamo presenti nelle vie della moda, da New York a Tokyo. Se siamo leader in Italia e al terzo posto a livello internazionale nel settore lifestyle casual, lo dobbiamo al lavoro di un team affiatato di collaboratori». Quali progetti per Roma? «Un mega-store a Via del Corso. Ma sul tavolo ci sono altre possibilità. Non basta più un negozio di 60 metri quadrati: la tecnologia fa la differenza sia nel prodotto che nell'area di vendita». E i giovani sono il giacimento di petrolio? «Già. Il vero made in Italy non è il prodotto ma il genio che lo crea».