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La Banca Centrale Europea non molla la presa sui paesi ...

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Soprattutto in un momento in cui «la situazione delle finanze pubbliche nell'area dell'euro dovrebbe peggiorare nel 2008 e nel 2009». Diventa quindi «indispensabile» proseguire in azioni di «riequilibrio» e perseguire «politiche di bilancio prudenti ed efficienti», che darebbero il proprio contributo anche sul fronte della crescita e dell'inflazione di Eurolandia. Le raccomandazioni della Bce arrivano infatti in un contesto europeo in cui, ad una timida crescita delle stime sul Pil del 2008, corrisponde un nuovo allarme sull'inflazione, ora attesa ampiamente sopra il 3% per tutto l'anno. Un livello elevato che, avverte la Bce nel suo bollettino mensile, «risulterà più persistente di quanto anticipato in precedenza». Secondo le proiezioni macroeconomiche dei servizi della Bce e delle banche centrali nazionali dell'eurozona, i prezzi degli alimentari dovrebbero salire del 44% nel 2008 e del 6,1% nel 2009. Dopo le dichiarazioni del presidente Jean-Claude Trichet, che la settimana scorsa aveva aperto ad un nuovo rialzo dei tassi, la Bce ribadisce quindi di trovarsi «in uno stato di maggiore allerta» e promette di intervenire «con tempestività e fermezza» per «evitare che si concretizzino rischi per la stabilità dei prezzi nel medio termine». Non solo, ha spiegato ieri il membro del board, Lorenzo Bini Smaghi, l'obiettivo della Bce è quello «portare nel più breve tempo possibile l'inflazione sotto il 2%», anche attraverso azioni rialziste sui tassi, perché, ha sottolineato, «l'instabilità dei prezzi non fa bene al mercato». Unica nota lievemente positiva arriva sul fronte del Pil del 2008 che, complice un ottima performance nel primo trimestre, è ora atteso in crescita dell'1,5-2,1%, contro la precedente forchetta di marzo all'1,3-2,1%. Ma anche in questo caso resta comunque «elevata l'incertezza».

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