«Il caro greggio affossa i conti dei vettori»
d.e d.g. è alla guida della Iata, l'associazione mondiale delle compagnie aeree, lancia dall'assemblea annuale a Istanbul l'allarme petrolio. Se si considera un prezzo del petrolio a 135 dollari le compagnie aeree dovranno sostenere nei prossimi dodici mesi un costo extra per il carburante di 99 miliardi di dollari, e le perdite del 2008 voleranno a quota 6,1 miliardi di dollari. È «di nuovo crisi», dichiara quindi la Iata. Che da Istanbul «lancia l'allarme» con una dichiarazione ai governi. Che «devono fermare la tassazione folle», ma intervenire anche sul fronte della regolamentazione del mercato, delle infrastrutture, del costo dell'energia. Intanto il biglietto di carta è andato definitivamente in soffitta. «Oggi celebriamo un grande obiettivo: 3 miliardi di dollari di risparmio, un passaggio storico, la fine del biglietto di carta» ha concluso Bisignani.