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Più utili per Vodafone Il timone passa a Vittorio Colao

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L'arrivo al vertice di Colao, attualmente vice amministratore delegato e responsabile dell'area Europa, era nell'aria. Dal suo ritorno in Vodafone nell'ottobre 2006, infatti, le voci di un avvicendamento si susseguivano, tanto che veniva da molti considerato come una sorta di erede designato: a pesare erano le difficoltà con gli azionisti che Sarin incontrò proprio in quell'anno, con un bilancio che si chiuse una maxi perdita da 21,9 miliardi di sterline. L'addio di Sarin arriva invece in un momento felice per il colosso telefonico, che ha chiuso il 2007-2008 con profitti mai visti prima. L'utile è stato di 6,66 miliardi di sterline (più di 8 miliardi di euro, contro la perdita di 5,43 miliardi di sterline dell'anno precedente), pari a 12,5 pence per azione, contro gli 11,9 previsti dagli analisti. Le vendite nel periodo sono aumentate del 14% a 35,5 miliardi di sterline, contro i 35,4 previsti dal mercato. Il gruppo può contare poi su 252 milioni di clienti, di cui oltre 30 milioni in Italia e soprattutto 106 milioni (42%) nei mercati emergenti dell'Europa orientale, Medio Oriente, Africa e Asia. Ed è proprio alla strategia adottata da Sarin che si deve la crescita in queste zone del mondo: negli ultimi due anni, infatti, l'ad di origine indiana e di studi americani ha messo a segno importanti acquisizioni sia in Turchia che in India. La situazione in Europa è più difficile e proprio per il timore che la regolamentazione nella Ue possa ridurre gli utili futuri ha provocato il calo delle Vodafone alla borsa di Londra, dove hanno perso l'1,7% a 160,5 pence.

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