Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

L'Italia comincia il 2008 un po' meglio rispetto alle ...

default_image

  • a
  • a
  • a

Ma a livello annuo la crescita è appena dello 0,2%. A diffondere la stima preliminare sull'andamento del Pil tra gennaio e marzo 2008 è stato l'Istat che ha contestualmente fornito il dato per l'ultimo trimestre del 2007. Una chiusura d'anno negativa con il Pil che ha addirittura segnato una flessione dello 0,4%, come non accadeva dal 2003. La performance di quasi mezzo punto percentuale registrata dunque nel primo trimestre sarebbe, secondo gli analisti, un «rimbalzo» rispetto ad una chiusura 2007 che ha trascinato giù anche tutto lo scorso anno che ha chiuso all'1,5%. Per il 2008 l'Istat fornisce il dato acquisito, quello che si otterrebbe se da qui alla fine dell'anno la crescita si rivelasse nulla: +0,2%. Il dato del primo trimestre, anche se migliore delle attese, non lascia spazio a grandi ottimismi anche perché «non elimina - ricorda l'Ufficio Studi della Confcommercio - il rischio di un valore negativo per il 2008, in quanto molti indicatori, e le analisi effettuate dai principali centri di ricerca, segnalano come il secondo trimestre possa avere connotazioni peggiori rispetto a quanto registrato nei primi mesi dell'anno. Rimane, quindi, confermata l'ipotesi di una crescita "zero" per il 2008». I sindacati leggono il dato in controluce. Marigia Maulucci della Cgil fa notare che il primo trimestre «è leggermente più positivo ma va raffrontato con quello addirittura col segno meno dell'ultimo trimestre del 2007. Il governo - continua - è tenuto a dare risposte vere a questa emergenza». Sulla stessa linea d'onda Domenico Proietti della Uil secondo il quale i dati diffusi dall'istituto di statistica «confermano la necessità di porre in essere una politica economica, mirata a promuovere la crescita e lo sviluppo dell'economia, che gli interventi appena varati dal Governo soddisfano solo in parte». Per l'Ugl la ripresa congiunturale è «un timido segnale ma i problemi restano». Pesante è il confronto internazionale: a fronte di una congiuntura mondiale non favorevole ci sono però Paesi, come Francia e Germania, che crescono più dell'Italia e il nostro paese è comunque ben sotto la media Ue. A fronte del +0,4% congiunturale e +0,2% tendenziale registrato dall'Italia, nel primo trimestre il Pil è cresciuto in termini congiunturali dell'1,5% in Germania, dello 0,6% in Francia, dello 0,4% nel Regno Unito e dello 0,1% negli Usa. In termini tendenziali, il Pil è cresciuto del 2,6% in Germania, del 2,5% negli Usa e nel Regno Unito e del 2,2% in Francia. Nel complesso i Paesi dell'area euro sono cresciuti dello 0,7% in termini congiunturali e del 2,2% in termini tendenziali.

Dai blog