Alessandro Usai a.usai@iltempo.it La matassa Alitalia si ...
Tremonti ha dato il via libera a tale misura «per evitare che il Collegio sindacale ponga obiezioni». Il governo ha operato nella convinzione che non si tratta di un aiuto di Stato. Proprio ieri dal Senato è arrivato l'ok al disegno di legge sul prestito ponte da 300 milioni di euro. Il provvedimento ora va alla Camera per la definitiva conversione in legge. L'opposizione alza i toni: «Abbiamo votato in Senato - afferma la senatrice del Pd Marilena Adamo - a favore della riconversione del decreto Prodi sul prestito ponte ad Alitalia, soprattutto per solidarietà con i lavoratori, nel giorno in cui i revisori di Alitalia minacciano di non certificare il Bilancio, premessa del fallimento. È stato un errore far fallire la trattativa con Air France». Insomma, si aspetta di conoscere la composizione della cordata italiana che dovrebbe intervenire nella partita. Cordata di cui dovrebbero far parte Ligresti, Tronchetti, Benetton, Polegato e Colaninno. Ma i temi della sicurezza e dei rifiuti hanno assorbito l'attenzione primaria del governo. Intanto sempre ieri il cda di Alitalia ha affrontato la questione di un nuovo presidente e amministratore delegato. Al posto del dimissionario Aristide Police, in pole position c'è Mario Resca, vice presidente e Joint Venture Partner di McDonald's Develpoment Italia, nonchè presidente di Italia Zuccheri e del Casinò di Campione. Manager di valore che vanta esperienze in numerose società, Resca da sempre è in ottimi rapportti con il consulente di Berlusconi su Alitalia, Bruno Ermolli, con cui in passato ha condiviso risanamenti di aziende in difficoltà. Dal 2002 è anche consigliere indipendente dell'Eni e un suo eventuale impegno in Alitalia lascerebbe libera una nomina al governo. Nelle ultime ore spuntano anche due out-sider: Claudio Costamagna e Riccardo Ruggiero. E nella maggioranza in molti vedrebbero con favore l'ipotesi Enrico Bondi, recentemente confermato a Parmalat.