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Filippo Caleri [email protected] Stop alla procedura per ...

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Il peggio per la finanza pubblica italiana è insomma alle spalle. La Commissione Ue promuove lo sforzo del risanamento che ha riportato il deficit sotto il 3% «in maniera credibile e sostenibile», chiudendo il 2007 all'1,9%. Il pericolo di un nuovo ritorno sopra i parametri di Maastricht è, però, sempre in agguato: tanto che - sottolinea Bruxelles - il disavanzo tornerà a peggiorare nel 2008 e nel 2009, mettendo in forse il raggiungimento del pareggio di bilancio entro il 2011. Per questo l'invito al prossimo governo è quello di rafforzare la correzione del disavanzo già da quest'anno. Molti infatti sono i rischi, legati soprattutto a «prospettive di crescita deprimenti», ma anche a una spesa pubblica in continua ascesa e a una diminuzione delle entrate fiscali per la rimodulazione di Ici, Ires ed Irap. Dopo il via libera dell'esecutivo europeo, a sancire la fine della procedura di infrazione per deficit eccessivo sarà il consiglio Ecofin del prossimo 14 maggio, quello che dovrebbe vedere il ritorno sulla ribalta europea di Giulio Tremonti. «La situazione di deficit eccessivo in Italia è stata corretta», si certifica nel testo messo a punto da Almunia, in cui si ricorda come il rapporto deficit-Pil si è attestato all'1,9% nel 2007, dopo il 3,5% del 2004, il 4,2% del 2005 e il 3,4% del 2006. Un risultato - si legge - «migliore del previsto» e dovuto soprattutto «ad un aumento delle entrate fiscali oltre le più rosee aspettative». Non bisogna però dormire sugli allori secondo la Ue. Perché se è vero che nel 2008 e 2009 il deficit è previsto restare sotto il 3%, è anche vero che tornerà a salire rispettivamente al 2,3% quest'anno e al 2,4% il successivo. Col rischio che il bilancio strutturale possa «deteriorarsi sostanzialmente» già da quest'anno se il prossimo governo non interverrà con nuove misure di correzione. La crescita non aiuta. La previsione di incremento del Pil dello 0,5% quest'anno e dello 0,8% il prossimo.

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