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Cresce il terziario nelle economie locali. Sono oltre 6 ...

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Diminuiscono le imprese agricole, aumentano le società di capitali e le imprese gestite da immigrati (225 mila nel 2007, +8% rispetto al 2006). Più della metà del valore aggiunto viene prodotto nelle regioni del Nord (circa il 55%) ma, da sole, Lombardia e Lazio producono un terzo del valore aggiunto nazionale. È la fotografia scattata dall'ufficio studi di Confcommercio nel rapporto sulle economie territoriali che interpreta, in chiave regionale, i principali indicatori economici e analizza i mutamenti degli ultimi anni avvenuti nel settore distributivo. Ma il presidente Carlo Sangalli lancia l'allarme: «L'Italia è un paese che tende a crescere sempre meno e che respira già aria di recessione». Il rapporto registra in costante aumento la quota di valore aggiunto prodotta dai servizi pari al 72% nel 2006 (era al 66% nel 1995), che conferma il processo di terziarizzazione della nostra economia, e superiore al 60% in tutte le regioni. Di contro, evidenza Confcommercio, si riduce nel decennio il contributo dell'industria (dal 30% al 26%) e dell'agricoltura. Evoluzione molto contenuta dei consumi, fermi all'1,4% medio tra il 1996 e il 2005, con la Valle d'Aosta che registra il livello più alto di consumi pro capite con 21.500 euro l'anno, seguita dal Trentino e dall'Emilia Romagna, ultima la Basilicata con circa 11 mila euro. Continua il processo di trasformazione del settore della distribuzione commerciale con un elevato turn over caratterizzato da quasi 330.000 chiusure tra il 2002 e il 2007 e uno stock di esercizi di commercio al dettaglio pari ad oltre 958 mila unità nel 2007 (+81.550 rispetto al 2002).

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