Filippo Caleri f.caleri@iltempo.it Il giorno che tutti gli ...
Ieri sembra essersi aperto il primo spiraglio di luce. L'azione ha messo le ali in Borsa, è stata sospeso per eccesso di rialzo, e ha chiuso con una performance che non si vedeva dai tempi dell'euforia della new economy: +10,63% a quota 1,343 euro, facendo meglio del comparto telefonico europeo (Dj Stoxx tlc) salito del 3%. Un punto di svolta che era nell'aria. Le ultime notizie del colosso telefonico segnalavano da tempo l'avvio nei prossimi quindici di un cambio di strategia per il gruppo. Che comincerà a voltare pagina, grazie a un impegno più determinato da parte degli azionisti di Telco, la newco che ha rafforzato la sua presenza in Telecom. È probabile che il nuovo impegno sarà confermato con il rinnovo del consiglio di amministrazione del 14 aprile, giusto un giorno dopo la competizione elettorale. Una conferma che volente o nolente l'azienda continua a incrociare il suo destino con la politica. Nel frattempo, la settimana che molti definivano cruciale è cominciata bene. Se il titolo Telecom si fosse dimostrato ancora in sofferenza, sarebbero scattate una serie di clausole per cui bisognava mettere in preventivo pure una revisione dei finanziamenti concessi dalle banche. Non a caso, la Consob aveva ascoltato settimana scorsa i vertici di Telecom, il presidente, Gabriele Galateri di Genola, e l'amministratore delegato, Franco Bernabè, e in questi giorni ascolterà anche gli altri soci di Telco. Rimbalzo tecnico a parte, hanno giovato al titolo le notizie sugli acquisiti di azioni effettuati ultimamente da parte di soci importanti tra cui la holding di controllo Telco e Vincent Bollorè, lette dal mercato come un chiaro segnale di fiducia. Mentre hanno fatto la loro parte anche le voci che danno per vicina la cessione di Alice France. Un'operazione che dovrebbe portare nelle casse del gruppo circa 800-900 milioni di euro.