Commercio, stop contestato
Molti però sono stati anche gli esercizi che hanno continuato regolarmente le loro attività. Così come consuetudine si è scatenata la guerra di cifre tra sindacati e Confcommercio sulla reale partecipazione. Se le organizzazioni dei lavoratori parlano di adesioni «massicce», in media tra il 65 e 70% con punte dell'80% nella distribuzione cooperativa, secondo le stime di Federdistribuzione (grande distribuzione) e Fida (dettaglianti alimentari), le due federazioni di Confcommercio, non si sarebbe invece andati oltre il 6-7%. Lo sciopero è stato deciso per protestare contro l'atteggiamento delle aziende, che - accusano i sindacati - stanno tentando di boicottare il negoziato attraverso l'erogazione unilateralmente di 55 euro. I sindacati osservano che l'alta adesione allo sciopero «è l'ennesima prova di partecipazione dei lavoratori di fronte a questo complesso rinnovo, che ha registrato una nuova battuta d'arresto». I dati delle adesioni vedono Coin Cinecittà con l'80% di astensioni, Panorama Mestre il 70%, Billa Pesaro 80%, Carrefour Torino 50%, La Rinascente Milano 75%, Pam Bologna 100% e Adivar Bari 50%. Le aziende contestano i dati del sindacato e rimarcano il fatto che la protesta non ha provocato «nessun disagio ai consumatori».