Alitalia, cda fiume per dire sì
Fondi sufficienti per sopravvivere solo qualche mese. Per giugno, aveva già avvertito il board nei giorni scorsi, sarà necessaria una ricapitalizzazione da almeno 750 milioni. «La situazione lasciata in mano agli ipercritici per cinque anni ci ha consegnato un'Alitalia al disastro - ha affermato il ministro per lo Sviluppo Economico Pierluigi Bersani - Ho fatto il ministro dei Trasporti fino al 2001: quando sono andato via, negli ultimi tre anni, Alitalia aveva i conti in nero e non in rosso». A Cernobbio l'a.d. di Intesa San Paolo, Corrado Passera ha detto: «Oggi, forse, dopo tanti mesi se ne saprà qualcosa. Pensavamo e pensiamo che Alitalia potesse star su da sola, essere un'azienda importante per questo Paese. È stato deciso che non è così. Adesso vediamo a quali condizioni». Dell'offerta sono trapelate solo indiscrezioni, per esempio sull'offerta pubblica di scambio sul 100% delle azioni che potrebbe essere di un'azione Air France-Klm contro 70 Alitalia al prezzo intorno a 0,22 euro rispetto a 0,35 euro di cui si era parlato nel dicembre scorso. Cedendo la propria quota del 49,9%, il Tesoro potrebbe ottenere intorno al 2-3% nella nuova holding Air France-Klm-Alitalia. Sempre secondo indiscrezioni, ai consiglieri italiani verrebbe riconosciuto potere di veto sulle scelte strategiche. Aspetti delicati riguardano particolare il futuro di Alitalia Servizi e gli esuberi. Questi ultimi potrebbero riguardare circa 1.700 lavoratori in totale tra Alitalia Fly e Servizi. La società delle attività di terra, dovrebbe passare sotto la maggioranza della finanziaria di Stato, Fintecna che oggi possiede il 49,4% più l'usufrutto dell'1,6%. Alitalia rimarrebbe presente con una partecipazione inferiore al 10%. Parte della manutenzione e dei servizi aeroportuali dovrebbero rientrare nel gruppo Alitalia. Per le altre attività sarebbero previste alleanze con partner. Entro domani è poi previsto il parere del Tesoro che sinora ha tifato per la soluzione franco-olandese.