Filippo Caleri f.caleri@iltempo Non si riesce a riprendere ...
La discesa sotto quota 1,3 euro del titolo, su una media di 25 giorni, metterebbe infatti a rischio pegno la quota ex Olimpia (18% di Telecom). Le precedenti soglie erano 1,92 euro per il prestito Interbanca-Antonveneta (260 milioni con scadenza a fine ottobre 2012); 1,77 euro per quello Mps (600 milioni con scadenza a fine giugno 2012) e 1,7 per quello con un pool di banche guidate da Capitalia (2,4 miliardi con scadenza 12 gennaio 2012). Il cda ha rimandato a una successiva riunione la decisione che potrebbe sia prevedere il rimborso sia un aumento delle garanzie. La decisione andrà comunque presa a breve considerando la discesa del titolo in Borsa. Un calo ininterrotto da giovedì scorso, giorno del cda su conti e piano, tra scambi consistenti che anche ieri hanno superato il 2% del capitale. Valori e quantità che, nelle sale operative, danno spazio a indiscrezioni su possibili rastrellamenti. Anche se per ora la Consob, che monitora la situazione, non ha ravvisato andamenti anomali del titolo. Secondo indiscrezioni di stampa dietro agli acquisti dei giorni scorsi ci sarebbero degli istituti stranieri tra cui il banco Santander e La Caixa, due banche vicine a Telefonica. Il rischio sembra alto a giudicare dai commenti dei soci. «Una questione morale» impone a Mediobanca e Generali di difendere l'«italianità» di Telecom da eventuali appetiti stranieri, a partire da quello di Telefonica, primo socio del gruppo guidato da Franco Bernabè con il 42% circa della Telco, ha commentato Vincent Bollorè, capofila dei soci esteri di Mediobanca. Non ci sarebbe Mediaset tra gli acquirenti.