Povera Italia, salari ridotti all'osso
[...] anzi guadagnano sempre meno: in media i single italiani devono cavarsela con 13 mila euro all'anno, poco più di mille euro al mese.E la colpa è delle troppe tasse (fisco e previdenza) che divorano i salari. A certificarlo è l'Ocse, l'organizzazione internazionale che raggruppa i paesi più industrializzati, che piazza l'Italia al 23° posto, sui 30 totali, della classifica 2007 sui salari netti di un lavoratore senza carichi di famiglia calcolati a parità di potere d'acquisto. L'Italia si colloca così dietro non solo a Francia, Germania e Gran Bretagna, ma anche a Paesi come Grecia e Spagna. La media degli stipendi degli italiani è 19.861 dollari annui, pari al cambio attuale a 12.980 euro, meno di quanto guadagnano i greci dove lo stipendio netto di un lavoratore senza carichi di famiglia è pari a 25.572 dollari (circa 16.700 euro). Stanno meglio anche gli spagnoli con 22.207 dollari (14.500 euro). Dalla classifica Ocse emerge che un inglese guadagna quasi il doppio (l'87,8% in più) di un italiano, un tedesco il 43,1% e un francese il 28,6% in più. L'Italia è nettamente sotto la media Ocse (24.660 dollari cioè 16.117 euro), Ue a 15 (26.434 dollari cioè 17.277 euro) e Ue a 19 (23.282 dollari cioè 15.216 euro). In Europa se la passano peggio degli italiani solo i portoghesi e gli abitanti dei Paesi dell'ex area dell'Est. In fondo alla classifica anche turchi e messicani. Per il resto in tutti gli altri paesi si registra un salario medio più alto. Al primo posto c'è la Corea dove il salario medio è di 37.844 dollari l'anno (più di 25 mila euro). A pesare sui salari italiani è soprattutto il cosiddetto «cuneo fiscale», cioè gli oneri fiscali e contributivi che nel 2007 sono saliti dello 0,3% portandosi al 45,9%, al sesto posto tra i paesi Ocse, alle spalle del Belgio, dove si registra la pressione più forte pari al 55,5%, Ungheria (54,4%), Germania (52,2%), Francia (49,2%) e Austria (48,5%). Non va meglio ai salari dei lavoratori italiani con coniuge e due figli a carico: il cuneo fiscale in questo caso è al 33,8% (ma era al 33,3% nel 2006), superiore comunque alla media Ocse (27,3%) e dell'Europa a 15 (31,9%). Mentre i sindacati chiedono un intervento urgente per ridare potere d'acquisto agli italiani, i prezzi di alimentari e carburanti continuano a salire. Ieri il petrolio ha infranto un nuovo massimo raggiungendo quota 109,72 dollari al barile e il gasolio in Italia è salito a 1,362 euro al litro. L'Autorità per l'energia lancia l'allarme bollette perché a breve saranno inevitabili nuovi rincari per luce e gas. E al distributore i consumi di benzina cominciano a diminuire (-2,1% a febbraio).