Giovanni Lombardo [email protected] Arriva il via ...

Superato l'ultimo ostacolo legale, il gruppo franco-olandese presenterà venerdì la sua offerta finale, e svelerà così il prezzo che è disposto a pagare. Secondo fonti francesi Air France potrebbe mettere sul piatto meno dei 35 centesimi ad azione ipotizzati all'inizio della trattativa per rilevare il 49,9% in mano al Tesoro. Dopodomani si alzerà il velo anche sul destino della controllata Az Service. Sempre secondo indiscrezioni, i francesi sarebbero disposti a rilevare solo una piccola parte delle attività di terra. L'attesa, quindi, è tutta sul piano industriale e, soprattutto, sull'impatto occupazionale. Tutti aspetti che saranno discussi successivamente con i sindacati: un incontro potrebbe essere fissato all'inizio della prossima settimana. Su questo fronte il cda della compagnia franco-olandese è stato chiaro: l'operazione non andrà a buon fine senza il placet delle organizzazioni dei lavoratori. Ma chi conosce bene Maurizio Prato non ha dubbi: «La vendita sarà portata a termine con ostinazione - commenta un banchiere d'affari - Prato ha definito con i francesi tutti i dettagli». I sindacati attendono di conoscerli. Per ora, dice il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, «è impossibile chiedere al sindacato un giudizio al buio». Le carte saranno presto sul tavolo. E dovranno essere discusse anche con il governo: senza il via libera del nuovo esecutivo i francesi non intendono andare fino in fondo. Si conoscerà invece la prossima settimana il giudizio di merito del Consiglio di Stato che ieri ha respinto il ricorso di Ap Holding, la società che controlla Air One. La decisione di Alitalia di selezionare un solo candidato per avviare una trattativa in esclusiva, rilevano i giudici di Palazzo Spada, era stata «accettata e condivisa» da Air One, che ha anche «proposto la durata» del confronto che sarebbe poi stato avviato, e non ha mai eccepito nulla fino al momento in cui è stata preferita la candidatura di Air France-Klm.