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Alitalia, Berlusconi stoppa Air France e salva Malpensa

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«Su Alitalia io sono critico», ha detto il Cavaliere sottolineando che «l'Italia non si dovrebbe privare di una compagnia di bandiera e vorrei che gli imprenditori si consorziassero. Penso che non sia assolutamente possibile che un hub come Malpensa venga privato del 72% dei voli». Di fronte a questa situazione, ha aggiunto «un Paese deve anche saper sopportare le perdite di una sua azienda, che rappresenta un veicolo di primaria importanza per quanto riguarda l'economia legata al turismo». Musica per le orecchie di chi non si è mai rassegnato all'idea che il piano dei francesi potesse azzerare lo scalo di Malpensa, già depotenziati con il trasferimento di molti voli a Fiumicino. Esulta anche la regione Lombardia. Che da tempo ha fatto quadrato con atti bipartisan attorno all'aeroporto. L'assessore alle infrastrutture e mobilità, Raffaele Cattaneo, non ha dubbi: «È un errore abbandonare Malpensa ed è sbagliato privare l'Italia della sua compagnia». Quanto ad Air France «il suo piano non è funzionale a Malpensa» aggiunge Cattaneo per il quale invece la proposta di AirOne dà più garanzie. «In particolare sul rinnovo della flotta e sulle modalità di distribuzione degli aerei in tutta l'Italia» conclude l'assessore. La sortita del Cavaliere non è piaciuta alla Borsa che ieri ha fatto toccare al titolo il minimo storici: 0,554 euro per azione. Gli operatori sono meno patriottici e ora temono che le nozze di Alitalia con Air France-Klm possano saltare dopo che Berlusconi ha auspicato una soluzione «Made in Italy» al piano di vendita. Gli operatori hanno interpretato le parole del leader Pdl come un primo segnale, in caso di vittoria alle prossime elezioni, di un possibile no alla trattativa con il gruppo franco-olandese. Altri osservatori però hanno fatto notare che queste parole potrebbero indicare il sostegno di Air One. Che intanto ha presentato ricorso al Consiglio di Stato per rientrare in partita.

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