Ora l'euro è veramente super
Un'accelerazione arrivata sulla scia delle parole del presidente della Federal Reserve (Fed), Ben Bernanke, che ha ribadito la tendenza ribassista sui tassi della banca centrale Usa. Bernanke ha infatti detto che la Fed è pronta ad agire «in maniera tempestiva» per sostenere la crescita. Un segnale che ha confermato le attese di un nuovo taglio dei tassi facendo così sprofondare il dollaro. A mettere le ali alla divisa europea sono stati però anche i segnali allarmanti che continuano ad arrivare da Oltreoceano e che limentano i timori per l'economia Usa. I rischi di inflazione e il crollo della fiducia dei consumatori ai minimi da cinque anni, hanno risvegliato i fantasmi della stagflazione, ossia di un'inflazione a livelli elevati in presenza di una crescita assente. Al supereuro che rende per gli europei gli acquisti più economici nei mercati del dollaro, petrolio compreso, ha fatto da contraltare l'ascesa incontrastata dell'oro nero. I prezzi hanno messo a segno un nuovo record, sopra quota 102 dollari al barile. Un livello mai toccato prima nella storia, neanche ai tempi dei grandi shock petroliferi degli anni 70-80 che costrinsero gli italiani all'austerity. E scatta l'allarme rosso sul fronte delle spese. Con i consumatori che iniziano a fare le prime stime sull'impatto delle nuove fiammate petrolifere, calcolando una stangata da 920 euro all'anno per ogni famiglia, già alle prese con i recenti aumenti della luce e del gas e con il costo della benzina e del gasolio ai massimi storici. Federconsumatori e Adusbef prevedono un impatto di quasi 500 euro a famiglia per le ricadute dirette dal caro-barile. E altri 420 per gli effetti indiretti, legati cioè alle conseguenze delle impennate dei prezzi del petrolio su tutti gli altri beni: l'aumento dell'oro nero rischia infatti di innescare un effetto volano che dai prezzi alla produzione arriva fino a quelli dei generi di largo consumo.