L'amministratore delegato dell'Enel, Fulvio Conti, e il ...
L'ipotesi della procura però è che, per acquisire Wind da Enel, la società di Sawiris avrebbe pagato tangenti, parte delle quali sarebbero finite nella disponibilità di Conti e altre persone. Gli indagati sono 11 e devono rispondere tutti di corruzione in concorso. Seguendo questa pista, il nucleo valutario della guardia di finanza di Roma ha eseguito perquisizioni a Roma, Milano e Londra: nella capitale britannica, assieme ad agenti del «Serious fraude office», il nucleo di repressione frodi inglese, è stata perquisita l'abitazione di Alessandro Benedetti che mediò la trattativa ricevendo un compenso di 97 milioni di euro. «Mi auguro che l'inchiesta possa chiarire i fatti al più presto, e nel caso in cui fossero necessari i chiarimenti, così come ho sempre ripetuto in qualunque sede, sono disposto a fornirli in qualunque momento», ha subito detto Benedetti. Oltre a Sawiris, Conti e a Benedetti, è indagato anche Luigi Gubitosi, amministratore delegato di Wind e responsabile finanziario della società telefonica (ma all'epoca dei fatti lavorava in Fiat). La Orascom era in gara per acquisire Wind, ceduta in perdita dopo un investimento di 17 miliardi di euro, con l'americana «Blackstone». Quest'ultima, secondo il settimanale di Raitre di Milena Gabanelli che per Report intervistò la fonte anonima, aveva fatto un'offerta superiore a quella di Sawiris ma Orascom sarebbe stata avvertita da Enel dell'offerta della concorrenza, potendo aumentarla e vincere l'asta. L'indagine nacque proprio da una puntata di Report intitolata «Il mistero del Faraone», con colorito riferimento al miliardario egiziano. La stessa Milena Gabanelli e l'autore del servizio Paolo Mondani sarebbero stati sentiti dai pm. In serata il Consiglio di Amministrazione di Enel ha espresso «totale solidarietà, fiducia e pieno supporto» a Conti, e ha «ribadito il convinto apprezzamento per il suo operato».