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Statali assenteisti, il pugno duro parte dal fisco

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Le nuove norme contrattuali prevedono, infatti, il licenziamento in tronco per il dipendente corrotto colto in flagranza di reato, la sospensione dal servizio e privazione della retribuzione fino a sei mesi per il lavoratore che timbra il cartellino per un altro o falsa i fogli presenza, e sospensioni senza retribuzione fino a 10 giorni per chi è responsabile di minacce o ingiurie gravi verso il pubblico o altri dipendenti. Dalle agenzie fiscali queste sanzioni dovrebbero essere presto estese a tutti i dipendenti pubblici man mano che saranno rinnovati i contratti di categoria. Il licenziamento senza preavviso, però, vale solo per i casi di arresto in flagranza di reato di concussione, peculato o corruzione nei quali l'arresto sia convalidato dal giudice per le indagini preliminari. Negli altri casi il dipendente accusato di corruzione, concussione o peculato avrà il provvedimento disciplinare sospeso fino alla sentenza definitiva. Finora bisognava invece attendere sempre che la sentenza diventasse definitiva. Intanto i dipendenti che lavorano nelle agenzie del fisco avranno in busta paga un aumento salariale medio mensile, a regime, di 116 euro ma la decorrenza sarà a gennaio 2007 quindi, quando quando scatteranno i benefici, i lavoratori si troveranno in busta paga circa 1.500 euro lordi di arretrati. «È stata una trattativa - ha affermato il numero uno dei lavoratori pubblici Cisl, Rino Tarelli - lunga e complessa che si è svolta a ridosso della crisi di governo in un clima di attacco senza precedenti al pubblico impiego». Il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti si è augurato che dopo il contratto delle agenzie fiscali si chiudano velocemente quelli della sanità e degli enti locali. «Siamo fiduciosi - ha detto - che si possano chiudere rapidamente».

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